giovedì 25 Aprile 2024

La battaglia dei cittadini contro il rigassificatore che minaccia la Valle dei Templi

“Il Governo Draghi si fa imprigionare da gas, petrolio, metano e persino dal carbone, almanaccando di acquisti alternativi negli Stati Uniti d’America con l’importazione dello shale gas, che presuppone l’utilizzo dei rigassificatori”: è quanto denunciato all’interno di un articolo scritto da Alessio Lattuca, Presidente del “Movimento Per la Sostenibilità”, che si oppone alla “collocazione del rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi”. Si tratta, nello specifico, del progetto relativo alla costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, ultimamente tornato d’attualità sulla scia della caccia alle risorse per fare a meno del gas russo. “Quello di Porto Empedocle in zona Kaos, con l’obiettivo di collegarlo alla rete nazionale, impone un mastodontico metanodotto da collocare nella Valle dei Templi” si legge – in merito al rigassificatore – nell’articolo del Presidente del Movimento.

Quest’ultimo, invita il premier Mario Draghi a “riflettere e, possibilmente, rivedere le decisioni (frutto di politicismo miope di dubbia natura) che destano nei cittadini il sospetto che si tratti di puri pretesti per militarizzare i processi autorizzativi di impianti pericolosi, quali sono i rigassificatori“. Ad essere criticato, in tal senso, è l’articolo 5 del Dl Aiuti, nel quale si legge che “le opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto esistente alla data di emanazione del presente decreto, incluse le connesse infrastrutture, costituiscono interventi strategici di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”, e che “per la realizzazione delle opere e delle infrastrutture citate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono nominati uno o più Commissari straordinari di Governo”. Un punto, quest’ultimo, duramente criticato dal Presidente del Movimento, il quale sottolinea che “la devoluzione ad anonimi commissari di poteri tanto delicati e significativi per la tutela dei territori, dei beni culturali ed ambientali e della salute pubblica non ha nulla a che fare con il buonsenso e non è un’azione politicamente corretta“. 

Si tratta quindi di una questione che, al pari del bisogno di “intervenire con urgenza per favorire la transizione energetica”, secondo il Presidente richiede “la formazione di un’opinione informata” che possa “condividere e sostenere” oppure “bloccare scelte tanto impegnative per il futuro dei territori coinvolti”. Sulle “questioni di rilevanza pubblica”, infatti, i cittadini non dovrebbero semplicemente “subire la violenza di scelte afflittive, a vantaggio soltanto dei potentati”. Sarà anche per questo che il Movimento ha inviato un appello, tra gli altri, al governo italiano ed ai vertici delle istituzioni europee nel quale “la eventuale costruzione dell’impianto di rigassificazione da parte di Nuove Energie Enel e la collocazione da parte di SNAM di un metanodotto (di 14 Km che attraverserà l’area archeologica della Valle dei Templi)” viene definito uno “scempio di proporzioni apocalittiche che – oltre a danneggiare i beni culturali, ambientali e paesaggistici, la salute e la sicurezza delle Comunità residenti – causerà distorsioni nel mercato e danneggerà altre imprese concorrenti europee”.

La richiesta, dunque, è di attuare “una vera politica per la lotta al riscaldamento climatico, per affrancarsi dal ricatto del gas russo”. In tal senso, da un lato a livello europeo il rischio dell’inserimento in Tassonomia del gas e del nucleare dovrebbe essere sventato, mentre dall’altro a livello nazionale dovrebbero essere “eliminati con urgenza i contributi previsti a valere sul DL Energia e sul PNRR, e non solo, a favore delle società a controllo pubblico: Eni, Enel, Snam, Leonardo, sia per gli investimenti in infrastrutture (rigassificatori, reti, etc) sia in conto gestione”. “Per avvalorare la gravità di quanto accade – si legge inoltre nell’appello – occorre segnalare che recentemente il governo Draghi, unitamente ai Parlamentari della commissione bilancio, ha bocciato un significativo emendamento presentato dal Deputato Michele Sodano al Decreto Aiuti, che introduceva il divieto di costruzione di un rigassificatore a 10 km da una riserva naturale o un sito Unesco”. Bisogna quindi prendere atto del fatto che “nel totale silenzio dell’informazione continua il pericoloso progetto di distruzione dell’ambiente e del patrimonio storico-culturale” e “allo stesso tempo, con risorse pubbliche, vengono istituite nuove garanzie di profitto per le multinazionali dell’energia”, con il governo che ha infatti “introdotto nell’articolo 5 del Decreto in analisi la copertura delle possibili perdite economiche degli indecorosi rigassificatori per i prossimi 20 anni”.

[di Raffaele De Luca]

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