L’aumento dei prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina costerà una stangata da oltre 8,1 miliardi di euro alle famiglie italiane soltanto per la spesa alimentare dell’anno in corso. È quanto afferma Coldiretti in seguito all’indagine sugli effetti dei rincari nel carrello, in base ai dati Istat e ai consumi degli italiani e dell’andamento dell’inflazione nei primi cinque mesi dell’anno.
Secondo l’analisi, i maggiori aumenti verranno registrati per la verdura, che in totale costerà 1,95 miliardi in più; seguono pane, pasta e riso (+1,48 miliardi), carne e salumi (+1,35 miliardi) e frutta (+0,7 miliardi). L’aumento dei prezzi quindi colpisce i prodotti base della dieta degli italiani, aggravando soprattutto le condizioni dei più deboli e creando nuovi poveri: piccoli commercianti che hanno dovuto chiudere, persone che non godono di aiuti pubblici e lavoratori che sono stati bloccati o danneggiati, in seguito alle limitazioni adottate dal governo durante la pandemia.