giovedì 14 Novembre 2024

Lo sport dei ragazzi senza green pass riparte da Cesenatico, con un torneo autogestito

A Cesenatico si tornano a fare prove di normalità: domenica 10 aprile si è tenuto il primo torneo di basket libero a 8 squadre all’esterno del Palazzetto dello sport cittadino. Sono stati 90 i ragazzi tra i 9 e i 17 anni che hanno partecipato alla gara, per sperimentare di nuovo la bellezza dello stare insieme dopo mesi di restrizioni. Senza bisogno di esibire alcun green pass. A causa delle nuove regole imposte a gennaio di quest’anno, infatti, i ragazzi al di sopra dei 12 anni non hanno più potuto fare sport se non in possesso della certificazione verde rafforzata, ottenibile in seguito a vaccinazione o guarigione da Covid. Così, i genitori hanno scelto di auto-organizzarsi e fornire ai propri figli nuove opportunità di socializzazione con un torneo interregionale che ha richiamato ragazzi da Lombardia, Marche ed Emilia-Romagna.

Domenica 10 aprile a Cesenatico si è tenuto un grande torneo di basket, che ha coinvolto 8 squadre per un totale di 90 ragazzi tra i 10 e i 16 anni. Le squadre provenivano dalle città di Rimini, Pisa, Sassuolo, Forlì, Pesaro, Altedo, Casal Maggiore Cremona e Bologna. Tutti, o quasi, senza green pass. L’iniziativa è nata da un gruppo di genitori i cui figli, in seguito all’entrata in vigore del decreto legge 229/2021, a partire dai 12 anni di età non avrebbero più potuto praticare sport di squadra se non in possesso della certificazione sanitaria ottenibile con la vaccinazione o la guarigione da Covid. «Abbiamo fatto i primi allenamenti nella prima settimana di gennaio, prima che il decreto entrasse in vigore» mi racconta Anna Ballerini, genitore membro del gruppo Rimini Basket Libero e tra le organizzatrici dell’iniziativa, il cui figlio undicenne si è rifiutato di proseguire l’attività nella propria società sportiva dopo che il migliore amico ne era stato escluso in quanto sprovvisto della certificazione sanitaria.

Sin da subito i bambini hanno trovato adulti, tra i quali ex giocatori di basket, disposti ad allenarli all’aperto. «Abbiamo iniziato ad incontrarci tutti i sabati e nel frattempo, grazie ai gruppi Telegram, abbiamo visto che c’era una realtà analoga a Forlì. Li abbiamo contattati, e il 12 marzo abbiamo fatto la prima trasferta per far incontrare le due squadre. In quell’occasione abbiamo rilasciato un comunicato stampa e hanno iniziato a contattarci altre realtà da tutta Italia. Il 27 marzo abbiamo ospitato una squadra del cremonese, ma nel frattempo se ne sono aggiunte altre, così abbiamo deciso di organizzare il torneo di domenica scorsa».

L’evento, ospitato dal Palazzetto dello Sport di Cesenatico e dal significativo nome di “Festa del Basket Libero”, si è trasformato in un gioioso momento di incontro e condivisione sia per i ragazzi che per gli adulti. I ragazzi, provati da due anni di restrizioni e isolamento che hanno pesantemente influito sulla salute fisica e psicologica, hanno beneficiato enormemente di questa nuova opportunità di socializzazione. «Domenica ho visto solo gioia. I ragazzi praticamente non li abbiamo visti, hanno giocato ininterrottamente per dieci ore senza mai abbandonare il campo. Non abbiamo fatto nemmeno la pausa pranzo» mi racconta Anna entusiasta.

«La nostra non sarà una realtà momentanea» mi spiega Anna, parlandomi delle iniziative future del gruppo, «troveremo una forma di organizzarci e andremo avanti. La nostra non vuole essere una realtà chiusa, tra i ragazzi ce n’era almeno uno vaccinato. Non vogliamo creare discriminazione, ma offrire un’alternativa inclusiva».

[di Valeria Casolaro]

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2 Commenti

    • speriamo che non sia Roberto ……..a parte le battute sono contento che qualcuno inizia a capire la reale situazione

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