La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato la Turchia per la detenzione preventiva di 427 magistrati, attuata in seguito al fallito colpo di stato del 2016. Ad ognuno di essi Ankara dovrà versare 5mila euro per danni morali. Tale decisione deriva dal fatto che, secondo la Corte, tutti i magistrati sono stati arrestati e detenuti in base alla legge ordinaria turca: essa prevede che si possa procedere in tal modo quando un individuo è colto in flagranza di reato, ma proprio quest’ultimo concetto è stato utilizzato – sostengono i togati di Strasburgo – in modo troppo ampio, che non può essere considerato coerente rispetto a quanto prescritto dalla Convenzione europea dei diritti umani.
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