giovedì 25 Aprile 2024

La NATO si addestra alla guerra nucleare nei cieli italiani

Il 18 ottobre la Nato ha dato il via a un programma di esercitazioni di una settimana sull’Europa meridionale, in particolare nei cieli dell’Italia settentrionale. L’operazione ha il nome di Steadfast noon e non è legata a nessun evento mondiale in corso, ma è volta a “garantire che il deterrente nucleare della NATO rimanga sicuro, protetto ed efficace”. L’addestramento ha compreso voli con jet da combattimento a doppia capacità e jet convenzionali, sostenuti da aerei di sorveglianza e rifornimento: nessuna delle armi usate era reale, tiene a specificare il sito della NATO.

Le esercitazioni Steadfast noon si tengono ogni anno in uno tra i Paesi NATO. Quest’anno si sono svolte in Italia, tra le basi di Ghedi, in provincia di Brescia, dove sono custodite all’incirca 15 bombe a idrogeno B61, e Aviano, in provincia di Pordenone. Le tempistiche hanno coinciso con la riunione dei ministri della difesa NATO tenutasi alla fine della settimana, ma non è chiaro se si tratti o meno di una casualità.

La base di Ghedi, come diverse altre nell’Europa meridionale, è stata recentemente potenziata e modernizzata, con lo scopo di migliorare il proprio sistema di stoccaggio e sicurezza e per poter ricevere, il prossimo anno, il nuovo cacciabombardiere F-35A. La combinazione di questo nuovo velivolo con l’utilizzo della nuova tipologia di bombe B61, che si terrà nelle basi NATO come quella di Ghedi, è “un rilevante salto di qualità nelle strategie di guerra e nella postura nucleare dell’Europa“, scrive l’analista Antonio Mazzeo.

Dopo la guerra fredda, il numero di armi nucleari non strategiche è stato notevolmente ridotto in Europa. “Le armi rimanenti erano probabilmente destinate al ritiro, non fosse stato per l’invasione russa dell’Ucraina nel 2014” scrive Hans Kristensen, direttore del Progetto di Informazione Nucleare presso la Federazione degli Scienziati Americani. In seguito alle affermazioni fatte dalla Russia di star aumentando il proprio arsenale non strategico, inoltre, è stata ribadita dalla NATO l’importanza di un arsenale tattico statunitense in territorio europeo.

Durante il summit NATO di giugno è stato sottolineato, con uno stridente contrasto di termini, come “lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l’aggressione”. In Europa vi sono cinque basi contenenti armi nucleari dell’aviazione statunitense: Volkel (Paesi Bassi), Kleine Brogel (Belgio), Buchel (Germania), Ghedi e Aviano. Il totale stimato di dispositivi ammontava a 480 nel 2000, scendendo a 180 nel 2010: oggi si stima siano all’incirca un centinaio le bombe nucleari contenute nelle basi europee. Strumenti moderni e infallibili per garantire la pace tra i popoli.

[di Valeria Casolaro]

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