martedì 21 Ottobre 2025

Per una vera pace in Palestina: firma la petizione de L’Indipendente

Quando abbiamo dato vita a L’Indipendente è stato con l’obiettivo di fare un’informazione onesta e imparziale: per questo può stupire o addirittura sembrare un controsenso il fatto che oggi lanciamo una petizione. Ma ci sono occasioni in cui la verità dei fatti viene talmente calpestata da rendere impossibile rimanere in silenzio. È il caso del conflitto in Palestina, dove i governi e i media dominanti ribaltano costantemente i ruoli facendo passare gli oppressori per oppressi e viceversa. Il nostro intento è quello di dimostrare che in Italia esiste un’ampia parte dell’opinione pubblica –  probabilmente maggioritaria, ma non rappresentata né dalla politica né dai media – che ritiene che la speranza di una vera pace non può che passare dal riconoscimento dei diritti del popolo palestinese sanciti dal diritto internazionale. L’obiettivo è quello di raccogliere 50 mila firme, da inviare al governo per affermare che il popolo italiano chiede che anche il nostro Paese riconosca lo Stato di Palestina (come già fatto da 138 Stati al mondo) e faccia pressioni per ottenere la fine dell’occupazione militare israeliana.

Il nostro appello è rivolto al governo, in particolare alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al ministro ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. A loro chiediamo che il governo si attivi per ottenere un immediato cessate il fuoco, il ritiro di Israele all’interno dei territori che le sono legalmente assegnati dalle Risoluzioni n.242 e n.338 delle Nazioni Unite e lo smantellamento delle colonie illegali israeliane in territorio palestinese. Queste sono le uniche precondizioni per una pace giusta e duratura, che non può esistere senza giustizia.

Le adesioni raccolte sono già numerosissime. Tra queste, si contano numerose personalità politiche (come Alessandro Di Battista, Luigi de Magistris Stefano Fassina), parlamentari ed ex ministri (tra i quali Stefania Ascari, Giovanni Vianello e Barbara Lezzi) e molteplici personalità del mondo accademico (come Franco Cardini, Walter Nocito, Luca Baccelli e Paolo Desogus).

Se anche tu vuoi far arrivare al governo il tuo dissenso, clicca nello spazio sottostante per leggere il testo completo della petizione e supportarla con la tua firma.

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15 Commenti

  1. La petizione è condivisibile e certamente l’ho firmata, ma inviterei l’Indipendente (e tutti i colleghi lettori) a verificare meglio che c’è dietro “Care2” the Petition Site, su cui la Petizione si appoggia. Mi sembra che siano sfacciatamente difensori dei vaccini per il Covid 19 e dei criminali che li hanno commercializzati. No???

  2. Firmato e apprezzo l’iniziativa perché essere indipendenti significa anche lottare per poter continuare a sostenere la propria indipendenza anche in futuro e qui in Italia già oggi, le posizioni indipendenti sono aggredite invece che ascoltate.

  3. Credevo che faceste dell’indipendenza politica il fondamento del vostro metodo di informazione, evidentemente mi sbagliavo. Ora ho capito, siete come tutte le altre testate con l’aggravante che spergiurate di non esserlo.

    • Essere indipendenti non significa girare la testa da un’altra pare di fronte ad un’ingiustizia, ad un crimine, ad un genocidio.

    • Sono indipendenti, vuol dire che la loro posizione politica, che c’è sempre, non puoi essere asettico, non dipende da finanziamenti di quel partito o di quell’altro, ma dalla onestà intellettuale di ogni giornalista che ne fa parte.

  4. Il mio sogno è di vedere un giorno due popoli in un unica nazione: solo così ci potrà essere finalmente pace e prosperità

  5. L’obbiettivo è dimostrare al governo e ai giornalai che esiste una parte cospicua di persone che non credono più alla loro narrazione.

  6. Bella iniziativa. Il riconoscimento della Palestina come Stato non l’ hanno fatto i sedicenti governi di sinistra figuriamoci questo governo di destra prono agli interessi dello zio Sam…

    • Ho firmato la petizione ma vorrei puntualizzare che gli interessi non sono dello zio Sam ma sono dell’Italia e dell’Europa che, purtroppo, sono legate con 15.000 fili allo zio Sam. Non possiamo fare altrimenti.

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