La Miteni era a conoscenza dell’inquinamento da Pfas prodotto dallo stabilimento di Trissino e dei relativi rischi, ma non ne ha mai informato le autorità. È quanto emerge dalle 2.062 pagine di motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, che il 26 giugno ha condannato 11 manager a 141 anni di carcere complessivi. Secondo i giudici, l’azienda ha agito per profitto, ignorando gravi conseguenze ambientali e sanitarie su 350mila persone tra Vicenza, Padova e Verona. Disposti risarcimenti a oltre 300 parti civili: 58 milioni al ministero dell’Ambiente, 6,5 milioni alla Regione Veneto, 800mila euro ad Arpav, oltre a Comuni ed enti. Gli imputati possono fare ricorso in Appello.



