lunedì 8 Settembre 2025

Ucraina: imponente attacco aereo russo, in fiamme il palazzo del governo

Ieri, domenica 7 settembre la Russia ha lanciato quello che sta venendo descritto come uno dei più imponenti attacchi sull’Ucraina dall’inizio della guerra, colpendo anche la capitale Kiev. L’attacco, sostengono le fonti ucraine, avrebbe impiegato 810 droni e 13 missili, e ha colpito il centro, il sud e l’est del Paese; secondo quanto riporta la stampa ucraina avrebbe provocato 4 vittime, e decine di feriti. A Kiev, il palazzo del governo ha preso fuoco, ma non è chiaro se l’edificio sia stato preso di mira direttamente dalle forze russe; il Cremlino sostiene di non avere attaccato il palazzo e i medi ufficiali russi si sono limitati a riportare la notizia dell’incendio. In seguito all’attacco, il presidente ucraino Zelensky ha criticato duramente la Russia, sostenuto dai propri alleati occidentali, compresa la premier italiana Giorgia Meloni; il presidente degli Stati Uniti Trump, invece, è tornato a parlare di sanzioni, minacciando ritorsioni verso Mosca.

L’attacco di ieri è stato lanciato nella notte ed è durato circa sette ore. Secondo quanto riporta il presidente ucraino Zelensky, la Russia avrebbe utilizzato 13 missili, di cui 9 missili da crociera e 4 balistici, e parte dei droni avrebbe attraversato il confine tra Ucraina e Bielorussia. Il ministero della Difesa sostiene di avere intercettato 747 droni e 4 missili da crociera. In totale sono state colpite 37 località ucraine, capitale compresa. A Kiev, riportano le fonti ucraine, sarebbero stati colpiti 12 edifici residenziali, e l’artiglieria russa sarebbe arrivata anche a Piazza Maidan e presso l’edificio del gabinetto dei ministri, che ha preso fuoco; limitandosi a guardare le stesse fonti, non risulta chiaro quali obiettivi siano stati colpiti intenzionalmente e quali siano stati danneggiati dai detriti causati dai sistemi di difesa ucraini. L’Ucraina riporta anche che a Zaporizhia sarebbero state colpite 20 case e un asilo; a Kryvyj Rih, invece, sarebbero stati presi di mira dei magazzini. Sarebbero infine stati attaccati un grattacielo residenziale a Odessa, la città di Safonivka (nella regione di Sumy), quella di Kremenchuk (a Poltava), e la regione di Černihiv. In totale, l’attacco avrebbe causato 4 morti, tra cui un bambino e la madre, e 44 feriti. La Russia ha smentito di avere preso di mira edifici residenziali e il palazzo governativo di Kiev, affermando che gli unici obiettivi dell’attacco fossero di natura militare.

Con l’attacco di ieri, la già precaria situazione diplomatica ha fatto passi indietro. I leader europei hanno fatto fronte comune con Zelensky, che sostiene di avere parlato con il presidente francese Emmanuel Macron. In generale, la linea è quella di una generale condanna, contornata da accuse nei confronti della Russia di volere continuare la guerra e da una generale chiamata alle sanzioni. Anche gli Stati Uniti hanno discusso del tema delle sanzioni, con il Segretario del Tesoro Scott Bessent che ha detto che il Paese è pronto a inasprire le contromisure nei confronti della Russia. «Faremo crollare l’economia russa», ha detto Bessent, «ma serve che gli alleati europei ci seguano». Bessent ha suggerito l’idea di varare “sanzioni secondarie” nei confronti degli idrocarburi russi, ossia di colpire chi compra gas e petrolio da Mosca.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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