venerdì 22 Agosto 2025

Cortina ’26 tra ritardi e malagestione: tutte le opere che arriveranno dopo i Giochi

Delle 98 opere previste per le sempre più imminenti Olimpiadi Milano-Cortina, poco meno della metà non vedranno la luce in tempo per godersi l’evento sportivo. Sono infatti almeno 44 le opere che Società Infrastrutture Milano-Cortina (SIMICO) ha in progetto che termineranno solo dopo l’avvio dei giochi olimpici, che si svolgeranno a febbraio 2026. A queste se ne aggiungono altre 5 su cui l’azienda fornisce, nel migliore dei casi, dati poco chiari. Parte delle opere che verranno “ultimate”, inoltre, lo saranno solo a metà, e altre, quelle temporanee, dovranno venire smantellate. Nella lista compaiono prevalentemente i progetti sulle infrastrutture stradali, tra i più importanti per la gestione del flusso del pubblico e tra i pochi ad avere una potenziale applicazione anche dopo l’evento. I ritardi sono solo l’ultimo dei problemi dell’organizzazione delle Olimpiadi del 2026, che sin dal lancio dei vari progetti è stata costellata da critiche e mala gestione, e che oggi deve fare fronte alla sostanziale irrealizzabilità di molte delle opere in cantiere.

Trento e Bolzano

Nell’area delle province autonome di Trento e Bolzano si contano un totale di 44 progetti, tra interventi sulle palazzine e opere infrastrutturali. Di questi, quelli che non termineranno in tempo per i giochi sono almeno 12. A Trento parte dei lavori per la riqualificazione dell’impianto da pattinaggio di velocità inizieranno a settembre dell’anno prossimo, oltre sei mesi dopo il termine dell’evento; l’opera, dal valore di 17,8 milioni di euro, prevede il miglioramento della struttura e dei locali tecnici, e la costruzione di un nuovo edificio con un campo da basket e un poligono da tiro con l’arco. A essa si aggiungono i lavori sullo stadio di sci di fondo, dal valore di 2 milioni di euro, e quelli temporanei sugli immobili pubblici, di 330mila euro, che non è noto quando inizieranno. Gli altri progetti riguardano il settore dei trasporti e quello stradale: i treni ibridi di cui doveva dotarsi la linea Trento-Bassano del Grappa – progetto da 65 milioni di euro – arriveranno a dicembre 2027; la galleria tra la Val di Cembra e l’Altopiano di Pinè, dal valore di 13 milioni, terminerà ad aprile 2027; il potenziamento della rete di trasporto pubblica locale nelle valli di Fiemme e Fassa, dal valore di 74 milioni, terminerà a dicembre 2026. Ultimi, ma non meno importanti, i lavori di collegamento tra le strade provinciali 81 e 71, che contano diversi progetti; di questi, tre, dal valore complessivo di quasi 12 milioni di euro, non termineranno prima di fine 2026.

A Bolzano, invece, sono almeno 5 i progetti che non vedranno la luce prima dell’inizio dei giochi olimpici, tutti, a esclusione di uno, proprio legati ai trasporti e alla viabilità: si tratta del bacino di accumulo dell’acqua per l’innevamento delle piste da sci da fondo di Anterselva, dal valore di 5 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, i lavori sulle strade, erano previste delle modifiche su due incroci della statale 49, dal valore di 31,3 milioni di euro, che inizieranno a novembre 2025 e termineranno nel 2027; sulla stessa SS49 era previsto un ampliamento con la costruzione di una terza corsia, i cui lavori inizieranno dopo i giochi e termineranno a novembre 2026. Era poi in cantiere la costruzione di una galleria nell’abitato della cittadina di Perca, dal valore di 140 milioni, che terminerà a novembre 2026. Il collegamento tra Valbadia e Cortina, sede della maggior parte degli eventi sportivi, è composto da due interventi dal valore rispettivamente di 6,3 milioni e 4,3 milioni, che tuttavia non è chiaro se termineranno; nella stessa area doveva venire eliminato un vecchio passaggio a livello, per lavori dal valore di 18,2 milioni, che tuttavia inizieranno a marzo 2026 e termineranno ad agosto 2027.

Veneto

La vecchia pista da bob di Cortina Eugenio Monti, oggetto della riqualifica

In Veneto, SIMICO ha in progetto la costruzione di due varianti stradali sulla statale Alemagna, una a Longarone, dal valore di circa 396 milioni di euro, e una a Cortina, per quasi mezzo miliardo; i lavori per le varianti non sono ancora cominciati e la loro conclusione è prevista rispettivamente per il 2029 e il 2032. Sempre a livello stradale, era prevista la sistemazione delle strade cortinesi, progetto da 20 milioni di euro che terminerà a giugno del 2026, e la costruzione di una strada secondaria che dovrebbe penetrare nell’abitato di Cortina, dal valore di circa 52 milioni di euro, che dovrebbe iniziare a venire costruita a maggio 2026.

Ai progetti stradali si uniscono le opere per le Olimpiadi in quella che, almeno sulla carta, dovrebbe essere la sede più importante dell’evento: la ristrutturazione del trampolino simbolo delle Olimpiadi del 1956 (10 milioni), dove avrebbero dovuto essere costruite aree ristoro e sale d’aspetto, terminerà solo in parte; del cosiddetto progetto di “mobilità intermodale”, fiore all’occhiello di SIMICO, pensato per collegare infrastrutture e sedi dell’evento (127 milioni di euro), verrà ultimata solo la cabinovia, malgrado esso comprenda anche stazioni e mezzi di trasporto, un maxi-parcheggio per 750 auto, e un edificio con servizi e aree ristoro; la riqualificazione di Piazza Mercato (7,5 milioni), dove avrebbe dovuto essere costruito un parcheggio sotterraneo, dovrebbe iniziare a giugno 2026, e l’appalto non è ancora stato assegnato; infine, il nuovo impianto a fune nella tratta Apollonio – Socrepes (35 milioni) terminerà nel luglio del 2026.

C’è poi il complesso della pista da bob Eugenio Monti, tra le opere di riqualifica che più hanno fatto discutere. Contro la sua ristrutturazione si sono mossi centinaia di cittadini e diversi movimenti per l’ambiente, che hanno denunciato i danni ambientali e il consumo di suolo legati all’opera. La costruzione dello stadio dovrebbe terminare a novembre, ma alcune delle opere collaterali non finiranno per tempo: si tratta del memoriale dedicato alle discipline del bob, skeleton e slittino (2,5 milioni), che terminerà a dicembre 2026, e della foresteria per atleti che fa parte del medesimo progetto a più lotti, dal valore di 4,8 milioni, che inizierà a venire costruito solo a maggio 2026. Ai ritardi sulle opere cortinesi si aggiungono gli interventi per l’accessibilità dell’Arena di Verona, dove si terranno la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e quella di apertura delle Paralimpiadi, (progetto di circa 19 milioni di euro), che termineranno a dicembre del 2026.

Lombardia

Tra tutte le regioni coinvolte nelle opere per le Olimpiadi invernali, la Lombardia è senza ombra di dubbio quella più indietro coi lavori. In Lombardia sono previsti un totale di 29 progetti: di questi, uno solo è terminato, 7 dovrebbero finire entro l’inizio dell’evento e 20 non termineranno in tempo; sull’ultimo non ci sono dati disponibili. Dei 20 progetti in ritardo, inoltre, la metà esatta inizierà a venire costruito solo dopo le Olimpiadi, e uno a Olimpiadi in corso. I problemi in Lombardia partono dalla stessa Milano, dove doveva venire potenziato il parcheggio già esistente nella venue di pattinaggio, (progetto da 1,7 milioni). I lavori inizieranno ad aprile 2026. Spostandosi un po’ più a ovest, ci sono i cantieri sulla statale 336, verso Varese, dal valore di 56 milioni; anch’essa inizierà dopo la fine delle Olimpiadi (precisamente a settembre 2026) e terminerà nel 2030. Analogo destino per le strade di Entratico, Trescore Balneario e Zandobbio – nel bergamasco –, dal valore di 179 milioni, che inizieranno a marzo del 2027 e termineranno sempre nel 2030; il secondo lotto del medesimo progetto, dal valore di 47 milioni, inizierà a marzo 2027 e finirà nel 2029.

Nel lecchese, una delle aree più interessate dai cantieri, i progetti sono quasi tutti in ritardo: la ciclabile di Abbadia Lariana, dal valore di 32 milioni, terminerà nel 2027; la galleria di Vercurago, tra Calolziocorte e la stessa lecco, dal valore di 253 milioni di euro, inizierà a venire edificate a novembre del 2027 e terminerà nel 2033; la rotatoria che dovrebbe venire costruita allo svincolo di Dervio, dal valore di 48 milioni, inizierà a giochi in corso (il 13 febbraio) e terminerà nel 2027; i lavori di potenziamento sulla linea ferroviaria Milano-Tirano (che collega il capoluogo meneghino con la Valtellina passando dal lecchese), 33 milioni di euro, sono in corso da anni, ma termineranno solo a settembre 2026.

La Valtellina e in generale la provincia di Sondrio non sono messe meglio. Il cosiddetto “svincolo Sasselladi Castione Ardevenno, criticato ampiamente dai comitati locali che ne contestano i danni ambientali e paesaggistici, vale 21 milioni, ma inizierà a marzo 2026, e terminerà nel 2027; la tangenziale sud di Sondrio, dal valore di 43,5 milioni terminerà solo in parte, e finirà completamente nel 2027; la soppressione dei passaggi a livello insistenti sulla Statale 38, relativi alla linea ferroviaria Sondrio–Tirano, dal valore di 66 milioni, terminerà nel 2027; la galleria a Ponte di Legno, dal valore di 62 milioni, inizierà a gennaio 2027 e terminerà nel 2029; un’altra galleria, da edificare sul passo del Tonale, vale 16 milioni di euro, inizierà a gennaio 2027 e terminerà nel 2029; l’adeguamento funzionale dell’impianto sportivo dedicato al biathlon di Valdidentro, dal valore di 8 milioni, inizierà a maggio 2026 e terminerà nel 2027.

Chiudono la lista Bormio e Livigno, due dei centri valtellinesi più interessati dai progetti. Nella prima, è prevista la costruzione di un impianto a fune, dal valore di 44,6 milioni, che dovrebbe terminare nel 2027; anche qui, come a Trento, era in programma una riqualifica di immobili comunali che tra le altre cose sarebbero dovuti servire all’accoglienza e al supporto (lavori per un valore di 6 milioni), ma non ci sono dati sul progetto. Per quanto riguarda Livigno, invece, della analoga riqualifica degli immobili (anch’essa da 6 milioni), adibiti a ospitare para-atleti, si sa che i lavori inizieranno ad aprile 2026, un mese dopo la chiusura delle stesse Paralimpiadi. In ritardo anche la costruzione delle cabinovie per collegare i versanti sciistici della località montana (47 milioni), l’intervento sulla pista Livigno Aerials & Moguls, da un milione, che inizierà a maggio 2026, e il parcheggio interrato in località Bondi, dal valore di 33,8 milioni, che verrà concluso a settembre 2026.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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