Sono 56 le persone sotto indagine della Digos per le manifestazioni di protesta tenutesi contro la linea ad Alta Velocità di Vicenza. A darne notizia, è la stessa Questura. I fatti contestati risalgono a due episodi distinti verificatisi presso il bosco Lanerossi, dove il gruppo aveva organizzato un presidio in difesa dell’area verde. Nel primo, gli attivisti hanno cercato di bloccare l’accesso all’area agli operai delle ditte incaricate dei lavori, venendo in risposta colpiti dagli idranti delle forze dell’ordine; nel secondo, hanno invece provato a ostacolare i lavori, ottenendo lo stesso trattamento. Il piano per l’alta velocità a Vicenza, dal valore di circa 1,82 miliardi di euro, rientra nel più ampio progetto della linea ad alta velocità/capacità Verona-Padova; la tratta vicentina prevede lavori su 6,2 chilometri all’interno della città, lungo i quali verrebbero abbattuti decine di edifici e intere aree verdi; inizialmente era previsto l’abbattimento dello stesso bosco Lanerossi, ma dopo un anno di mobilitazioni dal basso l’area del cantiere è stata spostata.
Il primo episodio per cui gli attivisti sono stati accusati risale allo scorso 8 luglio. Quel giorno, era previsto lo sgombero del presidio No Tav per la salvaguardia del bosco, che avrebbe dovuto lasciare spazio all’avvio dei cantieri. Arrivate sul posto, le forze dell’ordine hanno portato via attivisti e attiviste che si erano incatenati ai cancelli di ingresso del bosco, mentre quelli che si trovavano all’interno, su di piattaforme sopraelevate costruite sugli alberi, sono stati fatti scendere dai vigili del fuoco mediante un camion con braccio. Successivamente, le piattaforme sopraelevate sono state abbattute per mezzo di una ruspa, mentre la polizia in assetto antisommossa ha respinto con gli idranti gli ultimi attivisti rimasti a presidiare l’area. Il secondo episodio è invece del 12 luglio. Dopo lo sgombero, infatti, gli attivisti hanno organizzato un corteo che, partendo da una piazza della città, è arrivato proprio presso il bosco Lanerossi. Quel giorno, centinaia di persone hanno marciato verso l’area verde, e alcuni manifestanti hanno provato a sfondare la recinzione del cantiere, venendo nuovamente fermati dagli idranti delle forze dell’ordine.
Il Progetto Av/Ac Verona-Padova 2° lotto “Attraversamento di Vicenza” prevede il raddoppio dei binari sulla linea Milano-Venezia, inclusi i tratti che attraversano il centro abitato di Vicenza. Per la realizzazione del piano per l’alta velocità sono previste diverse demolizioni abitative, soprattutto nei quartieri di San Lazzaro, San Felice e Ferrovieri, tra i più popolosi della città, per un totale di circa 62.316 metri quadri di superficie. L’opera andrà a modificare 6,2 chilometri di tratto con annessi interventi all’intera viabilità nella parte ovest della città, fino alla stazione ferroviaria nel centro storico. Le proteste contro l’opera si sono intensificate a partire da maggio dell’anno scorso, quando il bosco Lanerossi è stato occupato dai collettivi che si sono opposti alla sua distruzione. Dopo un anno di mobilitazioni, il sindaco ha annunciato che il bosco non verrà abbattuto, e che l’area dei cantieri verrà spostata altrove. Il comitato, però, ha rilanciato la mobilitazione, e ora punta a rendere il bosco un’area pubblica di proprietà comunale a disposizione della comunità.
Da Vicentino accetto il crucifige e così sia, ma la Siberia col riscaldamento globale potrebbe diventare la nuova America, perciò meglio passare per delinquenti ed venirci mandati gratis, che beccarsi il tumore respirando l’aria inquinata del Centro di Vicenza, a volte la pena è migliore del premio😂
Forse lei non vive in provincia di Vicenza e non è del posto. Io abito in provincia di Vicenza e credo che dovrebbe farsi un giro tra la gente del posto, armarsi di microfonino e sentire dalla viva voce cosa la gente ne pensa. Corso palladio o piazza dei signori? Certamente! Sono luoghi ideali per fare interviste casuali. Scoprirà che come per l’azienda Mitteni, si son mossi tutti; ma proprio tutti.
Sinceramente li manderei in Siberia, l’unica cosa che deve fare uno Stato ben Governato è di costruire infrastrutture, strade, ponti, ferrovie, rete ottica, elettricità, gas, sevizi, ospedali, caserme per l’ordine pubblico, spiaggia e arenili, manutenzione dei Monumenti, campi sportivi, rifugi di Montagna, boschi.
Come la repubblica di Venezia per l’esercito e gì insegnanti Universitari dovrebbe reclutare il 50% sul mercato Internazionale.
Quando si cerca di limitare o Stato nelle sue prerogative, si sta bene Siberia, se è proibito comprare il petrolio, lasciateci almeno mandare tutti in Siberia quelli che delinquono.
ha scritto lei che lo stato dovrebbe anche costruire un bosco…li lo hanno difeso e il cantiere (non la linea ferroviaria che verrà costruita) è stato spostato in altra zona. Qual’è il problema se si può trovare un luogo senza abbattere alberi? La soluzione c’era, è stata necessaria la protesta dei cittadini, che io trovo più che giusta (altro che delinquere)
Se mi volessero buttare giù la casa per costruire l’alta velocità, non la prenderei tanto bene neanche io, mi sa.