Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha ordinato ispezioni ministeriali su due scuole della Toscana che hanno svolto incontri formativi con Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati che ha dettagliato il genocidio israeliano a Gaza. Valditara ha dichiarato «di aver letto su organi di stampa che la relatrice avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato». Secondo l’accusa, Albanese avrebbe definito «fascista» il governo Meloni e lo avrebbe accusato di «complicità con il genocidio israeliano», invitando gli studenti a proseguire le occupazioni di protesta. Le ricostruzioni provengono esclusivamente da due quotidiani governativi – Il Giornale e Il Tempo – entrambi di proprietà del deputalo leghista Antonio Angelucci. Il ministro ha evidentemente giudicato sufficienti queste ricostruzioni di stampa per avviare l’inquisizione ministeriale contro i dirigenti scolastici rei di aver invitato una relatrice ONU ha parlare agli studenti.
Le iniziative sotto indagine si sono svolte presso il Liceo Montale di Pontedera (Pisa) e la scuola media dell’Istituto Comprensivo “Massa 6”. A chiedere l’intervento di Valditara era stata un’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese, secondo cui «iniziative scolastiche di questo tipo, se svolte in assenza di un adeguato contraddittorio, rischiano di assumere il carattere di un indottrinamento ideologico, lontano dai principi di pluralismo, equilibrio formativo e imparzialità che devono guidare l’attività educativa nelle scuole italiane». Da qui la richiesta a Valditara di «accertare che, pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, le modalità con cui è stato organizzato l’incontro siano state svolte nel rispetto della salvaguardia dell’equilibrio formativo e dell’imparzialità».
A criticare fortemente l’azione del governo è la Rete “Docenti per Gaza”, rete di insegnanti che da mesi propone nelle scuole gli incontri con Albanese come momenti di informazione agli studenti. In un comunicato hanno parlato di «ingerenze e intimidazioni». In un duro comunicato i docenti per Gaza hanno chiesto al governo se è a conoscenza dell’esistenza dell’articolo 33 della Costituzione – che garantisce la libertà d’insegnamento – e «come sia possibile invocare il contraddittorio davanti a chi rappresenta con carica ufficiale il Diritto internazionale». La rete degli insegnanti ha inoltre denunciato il clima di censura che vige nelle scuole.
Nei suoi tre anni in carica come ministro dell’Istruzione del governo Meloni, Giuseppe Valditara ha più volte attirato le critiche di studenti e docenti per aver introdotto un clima di censura, controllo e repressione nelle scuole e nelle università italiane. Il ministro nel recente passato ha emesso una circolare in cui chiede alle scuole di sanzionare e bocciare gli studenti che occupano le scuole per protesta; ha più volte ordinato ispezioni e controlli disciplinari su professori accusati di essere critici nei confronti di Israele; e appena un mese fa si è spinto fino a vietare un corso di formazione per la pace e contro il riarmo organizzato dall’Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università.




