Doveva tenersi a Taranto la gara di pesca al polpo promossa dalla sezione locale della Lega Navale Italiana. L’evento, pensato come una giornata competitiva aperta agli appassionati di pesca del capoluogo pugliese, è stato cancellato a pochi giorni dall’annuncio. A bloccarlo, una mobilitazione collettiva che ne ha messo in discussione il senso stesso: organizzare una competizione per catturare un animale noto per essere intelligente e complesso è apparso a molti in contrasto con il rispetto dovuto alla vita marina.
A guidare la protesta è stata l’OIPA – Organizzazione Internazionale Protezione Animali – che ha promosso un’azione di mail‑bombing indirizzata agli organizzatori e alle autorità locali. Con l’intento dichiarato di annullare un evento giudicato incompatibile con le attuali conoscenze scientifiche sui polpi, creature capaci di apprendere, ricordare, provare dolore, interagire con l’ambiente e riconoscere gli esseri umani.
Negli ultimi anni, infatti, numerosi studi hanno confermato che i polpi sono creature straordinariamente complesse. Sono in grado di risolvere problemi, conservare ricordi, usare strategie di caccia e perfino riconoscere i volti umani. Apprendono inoltre dall’esperienza, si adattano all’ambiente e mostrano comportamenti esplorativi e curiosi. Alcuni studi hanno osservato episodi di gioco, cooperazione con altre specie marine e perfino scelte individuali ricorrenti, a indicare una forma di personalità. Queste caratteristiche, oltre ad essere affascinanti: implicano che i polpi provano dolore, paura, stress. Nel 2012, la Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza ha riconosciuto la capacità degli invertebrati cefalopodi – come polpi, seppie e calamari – di avere esperienze soggettive. In altre parole, non sono organismi insensibili al mondo che li circonda, ma esseri coscienti, con una forma di consapevolezza.
Per questo, eventi come le gare di pesca sollevano interrogativi etici sempre più sentiti. Oltre 100 delle circa 300 specie di polpo conosciute vengono pescate a scopo alimentare, spesso in modo intensivo. La pressione su questi animali, che sono solitari, fragili e legati a specifici habitat, si somma alle minacce causate dalla distruzione degli ecosistemi marini. Proteggerli non è solo una questione etica, ma ecologica: i polpi svolgono un ruolo importante nelle catene alimentari marine, regolando la presenza di crostacei, molluschi e altri invertebrati.
Alla luce di tutto questo, l’OIPA ha invitato la Lega Navale a rivedere le proprie proposte per il futuro, proponendo attività nautiche che rispettino la biodiversità e valorizzino la conoscenza del mare anziché la cattura. L’iniziativa ha raccolto un ampio consenso, segno che la sensibilità verso gli animali marini sta cambiando anche nell’opinione pubblica. Una scelta che invita a riconsiderare il nostro modo di vivere il tempo libero, e a trasformare le giornate in mare in occasioni di incontro e tutela.



