lunedì 10 Novembre 2025

Obroni Wawu October: una storia di resistenza tessile e spirito di comunità

Resilienza, resistenza, creatività e comunità: questi sono gli ingredienti principali del festival Obroni Wawu October, evento giunto alla sua quarta edizione in quel di Accra (Ghana), vicino al “famoso” mercato di Kantamanto, il più grande cestino dei rifiuti tessili del mondo dove ogni settimana vengono scaricati circa 15 milioni di articoli.

Non potendo assimilare e smaltire questa quantità infinita di prodotti, l’ingegno e la voglia di fare hanno trovato una via di fuga. Inondate il nostro Paese con i vostri rifiuti? Noi li trasformiamo in bellezza. 

È così che Rawlings Park, alla fine del mese scorso, si è trasformato in un’esplosione di colore e spirito di comunità per la celebrazione del OWO Day 2025, evento finale di un mese dedicato all’upcycling, pratica di recupero e trasformazione di “scarti” in pezzi di design dal valore nettamente superiore ormai entrata nel vocabolario comune del mondo moda, ma non solo. Arte in cui gli abitanti di Accra sono diventati non solo abili , ma quasi maestri, grazie alla forza, alla visione e alle abilità artistiche delle persone che vivono e danno vita a una delle economie dell’usato più dinamiche al mondo. 

Fonte foto: Obroni Wawu October

Il tema dell’edizione di quest’anno è stato:  Kantamanto! – una celebrazione della forza e della determinazione della comunità, una spinta a risollevarsi e risorgere dalla “spazzatura” uniti e creativi, pronti ad essere riconosciuti come hub globale per la circolarità tessile. Riutilizzo, riparazione, rigenerazione e upcycling sono le chiavi e gli strumenti che hanno animato questo che non è un semplice festival, ma una celebrazione dell’innovazione e della creatività; uno spazio dove si celebrano talento e competenze, mentre si creano momenti dedicati all’istruzione e all’emancipazione grazie ai tessuti. Arti di filo come terapia, tessuti come tele di libertà, fili che intrecciano vite e formano corde di salvataggio e vie di fuga da quell’economia mondiale che cerca di affossare uno dei luoghi dove la voglia di fare vibra in ogni angolo. E che dovrebbe essere presa come esempio da tutto il mondo.

Il processo che ha portato all’evento finale è iniziato nel mese di luglio, dove la OWO School ha messo in atto un programma educativo di quattro mesi per i professionisti dell’upcycling di Kantamanto. Un accelleratore di moda upcycled, dove rappresentanti della Or Foundation hanno fornito risorse, laboratori pratici, consulenze professionali, connessioni con punti vendita e con altri professionisti, per lo sviluppo del proprio marchio, oltre che tecniche pratiche per la costruzione dei propri capi/accessori. 

Sono state create sette collezioni collaborative, il cui scopo era esplorare e raccontare storie di piacere, resilienza, creatività, gioia. 

Eventi per riunire la comunità ed affrontare in maniera pratica argomenti come sostenibilità e solidarietà sono stati organizzati durante tutto il mese di Ottobre dalla Fondazione Or, in collaborazione con la Kantamanto Obroni Wawu Businesses Association, la Kantamanto Women’s Association e la Kantamanto Upcyclers Association.

A partire da una pulizia della spiaggia per raccogliere i rifiuti tessili lungo tutta la costa di Accra; insieme ai membri della comunità di Kantamanto, allo staff della Fondazione e ai volontari del pubblico, sono state prelevate circa 29 tonnellate di rifiuti prima che entrassero nell’oceano; una bella dimostrazione di responsabilità ambientale e azione collettiva. A seguire una serata dedicata alle donne che lavorano come capo-facchini al mercato di Kantamanto, la Kayayei Night (kayayei è il nome con cui vengono indicate queste signore) e un grande “Block Party” che ha animato lo Shoe Yard del mercato a ritmo di musica trap locale e venditori di articoli di seconda mano. Il tutto ha condotto alla serata finale, l’ultima domenica di ottobre: una spettacolare celebrazione a base di usato, riciclo creativo, artigiani e upcycler e cibo di strada del posto. 

Fonte foto: Obroni Wawu October

Le strade si sono colorate di moda, non quella blasonata e griffata, ma quella fatta da chi ha veramente passione e visioni, tra creativi e grande pubblico, che ha sfoggiato look originali gareggiando per l’ambito titolo di Best Dressed. Il premio del Talent Show ha omaggiato con un premio di 2.000 cedis il vincitore della gara.

Ma il premio morale va a tutta questa comunità che, nonostante la situazione critica in cui verte il territorio, ha saputo rialzarsi, creare, gioire e fungere da esempio virtuoso per tutti: il talento non ha bisogno di grandi scuole, ma di volontà, visione e collaborazione. Questo festival ha il potere di mettere davanti al mondo occidentale, e al sistema moda globale, la loro totale inefficienza e a fare i conti con il loro modello di business obsoleto basato sullo spreco.

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Marina Savarese

Stilista, docente di moda e comunicazione, scrittrice e co-fondatrice del portale Sfashion-net, dedicato alla moda slow. Per L’Indipendente si occupa di consumo e moda critica.

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