sabato 27 Settembre 2025

In tutta Italia si moltiplicano le proteste per la Palestina

Oggi, sabato 27 settembre, in molte città d’Italia è stata un’altra giornata di inizative per chiedere la fine dell’aggressione militare israeliana in Palestina e del genocidio a Gaza, con numerose proteste dirette contro varie sedi di Leonardo Spa, l’azienda italiana che produce e vende a Israele le armi impiegate nel massacro dei civili. Nella settimana inaugurata dal grande sciopero di lunedì 22 che ha paralizzato l’Italia, portando in piazza decine di migliaia di persone, sono stati organizzati blocchi stradali, cortei e incontri in numerose città del Paese, al fine di tenere alta l’attenzione su quanto sta avvenendo in Palestina e chiedere al governo misure concrete contro Israele.

A Brescia, oggi, 10 mila persone si sono messe in marcia, partendo da piazza Rovetta per arrivare fino a via Lunga, sede locale di Leonardo – già finito, negli scorsi mesi, nel mirino delle iniziative di Extintion Rebellion e degli attivisti pro-Palestina. A Padova, un corteo di centinaia di persone si è messo in marcia sotto la pioggia e ha bloccato la tangenziale; stessa cosa è successa a Treviso, dove, dopo aver bloccato il traffico sulla circonvallazione, i movimenti hanno rilanciato la mobilitazione permanente. A Taranto centinaia di cittadini hanno protestato contro la presenza nel porto di una nave che dovrebbe imbarcare 30 mila tonnellate di greggio destinate a Israele. Solamente pochi giorni fa, la mobilitazione popolare era riuscita a impedire lo sbarco della nave nello scalo italiano, tuttavia nella giornata di ieri le autorità hanno alla fine concesso le autorizzazioni necessarie. La protesta è arrivata fino a Grottaglie, a pochi chilometri da Taranto, dove la popolazione si è mossa in corteo verso la sede locale di Leonardo. A Torino, dopo che ieri, venerdì 26 ottobre, centinaia di attivisti per la Palestina hanno bloccato i binari della stazione di Porta Susa, causando non pochi disagi alla circolazione dei treni, un corteo è partito oggi da piazza Crispi per dirigersi in corteo verso la tangenziale, con l’obiettivo di bloccare il traffico, dirigendosi verso l’aeroporto di Caselle, dove si trova anche la sede di Leonardo. La polizia si è tuttavia disposta in cordone lungo la superstrada, colpendo i manifestanti con idranti e lacrimogeni. Un gruppo di persone partite in bici è tuttavia riuscito a eludere il blocco e arrivare in tangenziale, fermando la circolazione delle auto. Iniziative analoghe sono stare registrate nelle città di Venezia, Alessandria, Schio, La Spezia e molte altre. Nella giornata di ieri, invece, alcuni attivisti hanno bloccato l’accesso allo scalo merci dell’aeroporti di Malpensa, mentre a Bologna, in piazza Nettuno, sono state montate tende e bandiere della Palestina che hanno inaugurato un presidio fisso dei movimenti.

Le proteste – continuate per tutta la settimana – seguono il grande sciopero di lunedì 22 settembre, quando molte attività sono rimaste chiuse in segno di protesta contro il genocidio in Palestina e almeno mezzo milione di persone sono scese in piazza in tutta Italia. Gli attacchi contro la Global Sumud Flotilla da parte di Israele sono continuati, motivo per il quale i movimenti hanno annunciato lo stato di agitazione permanente. Nella giornata di ieri, il sindacato USB ha annunciato la mobilitazione permanente Cento Piazze per Gaza, in attesa della grande mobilitazione in programma per il 4 ottobre a Roma. Nel frattempo, oggi dai porti di Catania e di Otranto sono partite le navi della Freedom Flotilla Coalition e della Thousand Madleens, che raggiungeranno la Global Sumud Flotilla. Nei prossimi giorni partirà anche una nave carica di personale medico, sempre da Catania, che porterà assistenza sanitaria ai feriti della Striscia.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

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