giovedì 11 Settembre 2025

Israele continua a bombardare tutti: adesso tocca di nuovo alla Yemen

L’aviazione israeliana ha lanciato un attacco aereo contro il gruppo yemenita Ansar Allah, meglio noto con il nome di Houthi. I media ufficiali del gruppo riportano che le bombe israeliane avrebbero preso di mira una struttura medica, un ufficio ministeriale, e gli uffici di due quotidiani nazionali, tutti situati nella capitale Sana’a. Colpito anche il complesso governativo ad Al Hazm, principale città del Governatorato di Al Jawf. Secondo le autorità di Ansar Allah diversi missili sarebbero stati intercettati, ma l’attacco avrebbe ucciso 35 persone, ferendone altre 131. L’offensiva contro Ansar Allah arriva in una settimana di intensa attività per l’esercito israeliano, che in soli quattro giorni ha attaccato cinque diversi Stati (contando lo Yemen), ed è accusato di averne attaccato un sesto. Stamattina, in risposta al bombardamento, l’aviazione del movimento ha lanciato un missile contro lo Stato ebraico, che pare essere stato intercettato.

L’attacco allo Yemen è stato lanciato nella sera di ieri, mercoledì 10 settembre. I media israeliani e i giornali yemeniti anti-Ansar Allah riportano che per condurre l’attacco Israele avrebbe utilizzato 10 jet e 30 bombe, e che avrebbe colpito 15 obiettivi diversi. Secondo il quotidiano israeliano Ynet, gli aerei avrebbero volato per 2.350 chilometri, facendo rifornimento in volo; in termini di distanza percorsa, sarebbe l’operazione più lunga dall’escalation del 7 ottobre. L’esercito israeliano ha dichiarato di avere preso di mira un deposito di carburante, avamposti militari, e una sede del dipartimento di informazione di Ansar Allah, venendo prontamente smentito dal gruppo: il portavoce militare del movimento, Yahya Saree, sostiene che Israele avrebbe colpito prevalentemente edifici civili, tra cui le sedi dei giornali 26 Settembre e Al Yeman, uccidendo alcuni giornalisti. I due quotidiani confermano l’attacco subito. I bombardamenti sono stati scagliati contro Sana’a e Al Hazm: nella capitale, Israele avrebbe ucciso 28 persone, ferendone altre 113; nella seconda, sarebbero state uccise 7 persone, e altre 18 sarebbero rimaste ferite. I soccorritori yemeniti stanno ancora cercando eventuali superstiti tra le macerie.

L’aggressione di ieri segue un bombardamento su Sana’a di fine agosto, nel quale Israele ha preso di mira i vertici militari e politici di Ansar Allah, riuscendo a uccidere il primo ministro del gruppo, Ahmed al-Rahawi. Esso, inoltre, è solo l’ultimo di una lunga serie di aggressioni lanciate dallo Stato ebraico negli ultimi giorni. Oltre ai quotidiani massacri a Gaza e agli altrettanto frequenti assedi in Cisgiordania, solo in questa settimana Israele ha colpito anche il sud del Libano, la Siria, e il Qatar; il più recente attacco è stato scagliato proprio contro la capitale di quest’ultimo, Doha, dove Israele ha tentato di assassinare la delegazione diplomatica di Hamas. In seguito all’aggressione, Israele ha ucciso 5 funzionari palestinesi e un militare qatariota, senza tuttavia riuscire a ledere i membri della squadra negoziale. Israele è inoltre accusato dagli attivisti della Global Sumud Flotilla di avere attaccato due imbarcazioni del gruppo attraccate a Tunisi. Entrambe le navi sono state attaccate con dei droni incendiari, la prima ieri e la seconda l’altro ieri.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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