martedì 14 Ottobre 2025

La mobilitazione dal basso ferma la fiera delle armi di Roma

Avrebbe dovuto svolgersi a Roma il prossimo 11 settembre il Defence Summit, l’evento organizzato dal Sole24Ore dedicato a riarmo e politiche della difesa al quale avrebbero preso parte anche governo, Stati Maggiori, esercito e industrie del settore bellico. Invece, gli organizzatori hanno fatto sapere che l’evento sarà rimandato a data da destinarsi, per via «dell’acuirsi delle tensioni globali». A riferirlo è la campagna Stop Rearm Europe, che attribuisce la vittoria alla mobilitazione dal basso contro l’evento. «Vigileremo per capire se si tratti di un annullamento mascherato da rinvio (come auspichiamo) o se effettivamente decideranno di tenerlo in altra data e in altra sede» riferisce il movimento. In caso si verifichi quest’ultima ipotesi, «ci troveranno pronti».

L’evento, che avrebbe dovuto svolgersi nell’Auditorium della capitale, prevedeva una serie di incontri dedicati al ruolo della NATO e dell’UE «nell’era Trump», ai conflitti in Medioriente e in Ucraina, al futuro dell’industria della difesa italiana e allo spazio, tra le altre cose. Per il ministro della Difesa Guido Crosetto, infatti, «la cultura della Difesa incarna il principio fondamentale della cultura democratica»: il ministro, tuttavia, secondo quanto riferito da alcuni media (che citano fonti ministeriali), non avrebbe condiviso modalità organizzaitive e impostazione generale dell’evento, anche a fronte della crescente pressione da parte della società civile contro la deriva bellicista dell’Italia e dell’UE. Le pressioni, dunque, avrebbero spinto governo e organizzatori a sospendere il tutto. La protesta del movimento aveva inoltre chiamato in causa anche il Comune di Roma e la Regione Lazio, proprio per via della sede scelta – l’Auditorium, gestito dalla Fondazione Musica per Roma, ente partecipato da Comune e Regione.

Lo stop all’evento rappresenta «un atto dovuto», dichiara Stop Rearm Europe: «Questa ‘fiera delle armi’, dove sarebbe andata in mostra, tra le altre cose, la stessa tecnologia militare che l’Italia fornisce a Israele per il genocidio in corso del popolo palestinese a Gaza e in Medio Oriente, soprattutto in questo momento storico, sarebbe stata scandalosa non solo all’Auditorium, perché in contrasto con le sue finalità statutarie, ma in qualunque sede». Resta da vedere se l’evento verrà riorganizzato o se si considera definitivamente cancellato.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

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