sabato 26 Luglio 2025

Monza: la battaglia dei cittadini per difendere 25.000 mq di bosco dalla cementificazione

Un bosco spontaneo di circa 25.000 metri quadrati situato nell’area dell’ex caserma IV Novembre di Monza potrebbe essere abbattuto per fare spazio a uno studentato. Il progetto è stato promosso dalla giunta Pilotto attraverso l’approvazione di una variante al Piano di Governo del Territorio, e intende tenere fede a un impegno siglato nel luglio del 2024 con l’Università di Milano-Bicocca, l’Agenzia del Demanio e la Regione Lombardia. Il piano prevede la costruzione di due edifici in cemento armato dal volume di 56.000 metri cubi, volti a ospitare fino a 500 studenti, con spazi dedicati ad attività commerciali e piani interrati per i parcheggi e l’estensione della metropolitana milanese. Contro il progetto si sono mossi diversi comitati locali e organizzazioni ambientaliste, che hanno promosso una petizione che ha già raggiunto 29.000 firme. I comitati hanno presentato diverse osservazioni al Comune, chiedendo di realizzare altrove lo studentato, individuando aree dismesse e inutilizzate più adatte alla riqualificazione; l’amministrazione, tuttavia, ha respinto tutte le richieste dei comitati.

L’approvazione per la costruzione dello studentato da parte del Comune di Monza è arrivata con la delibera n. 5 del 6 febbraio 2025. Il progetto è stato concordato il 24 luglio 2024 dall’Agenzia del Demanio, il Comune di Monza, la Regione Lombardia e l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. L’area interessata è quella adiacente all’ex caserma IV Novembre, nel quadrante nord-ovest della città, e si estende per 24.600 metri quadrati. Il piano prevede la realizzazione di due edifici che ospiterebbero fino a 500 studenti, dando priorità agli iscritti al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca, che ha sede a Monza in via Cadore, vicino al polo ospedaliero San Gerardo. Gli edifici sarebbero dotati di mense, attrezzature sportive, sale riunioni, aule studio e locali per attività commerciali aperte anche al pubblico. Il progetto prevede inoltre la costruzione di un piano interrato destinato a circa 200 posti auto e «a un parcheggio di interscambio di circa 8.000 mq per assorbire il traffico pendolare della fermata capolinea della tratta M5 della metropolitana milanese». Proprio in questa stessa area, infatti, verrebbero avviati i cantieri per costruire la stazione della metropolitana milanese di Monza, come concordato con la Regione Lombardia. I cantieri per la zona interessano complessivamente circa 168.000 metri cubi di edifici pubblici, a cui vanno aggiunti altrettanti metri cubi destinati a edifici privati, in gran parte – come il centro commerciale – già esistenti, con altezze fino a 13 piani.

L’area interessata dal disboscamento – Fonte: Agenzia del Demanio

Sin dal lancio del progetto, gruppi ambientalisti e comitati locali si sono mossi contro l’iniziativa. I gruppi, in particolare, hanno chiesto di spostare il cantiere dello studentato, individuando nella «ex Fossati e Lamperti» e nelle «aree del vecchio Ospedale Umberto I» luoghi adatti alla sua realizzazione; si tratta infatti di aree dismesse, di proprietà pubblica e situate a breve distanza dalla stazione ferroviaria di Monza centro (a due fermate da Milano Greco-Pirelli, stazione a una manciata di minuti dal polo centrale dell’Università Bicocca). I comitati hanno poi chiesto di «non tagliare il bosco o, nel caso si volesse comunque procedere in modo rovinoso, di prevedere ampie compensazioni», con un’estensione pari da due a cinque volte l’area disboscata, nelle sue adiacenze. Infine, è stato chiesto di organizzare un’assemblea pubblica sulla variante urbanistica, «così come formalmente richiesta da due mesi dalla Consulta dei quartieri di San Biagio – Cazzaniga». Il Comune ha respinto tutte le proposte, tranne quest’ultima. L’assessore all’Urbanistica, Marco Lamperti, ha inoltre affermato che l’area interessata «è urbanizzata, non boscata».

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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