Fumata bianca e campane in festa. La comunità cattolica ha il suo nuovo Pontefice: Robert Francis Prevost, che si iscrive alla lista dei Vescovi di Roma con il nome di Leone XIV. È il primo Papa degli Stati Uniti d’America – un evento storicamente impensabile, vista la volontà del Vaticano di mantenere una certa neutralità e di non essere percepito come influenzato dalla potenza americana. Le prime parole di Papa Leone XIV sono state: «La pace sia con tutti voi». Appresa la notizia dell’avvenuta elezione, un fiume umano si è diretto verso Piazza San Pietro per il primo incontro col successore di Francesco, affacciatosi alla Loggia delle Benedizioni per impartire la prima benedizione “Urbi et Orbi”. I 133 cardinali elettori hanno scelto il 267° Pontefice della storia alla quarta votazione, dopo le fumate nere di ieri e questa mattina.
Robert Francis Prevost è nato nel 1955 a Chicago e oggi, 8 maggio, è diventato il 267° Pontefice della Chiesa Cattolica con il nome di Leone XIV. L’ultimo Papa ad aver scelto questo nome è stato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci (1810-1903), ricordato per i tentativi di dialogo tra la Chiesa e il mondo contemporaneo e per l’Enciclica Rerum Novarum, considerata uno dei testi fondativi della dottrina sociale della Chiesa, in cui vengono difesi i diritti dei lavoratori. Sacerdote agostiniano, a lungo missionario in Perù, Robert Francis Prevost è stato nominato cardinale da Papa Francesco nel 2023, con cui condivide l’idea di una Chiesa più semplice e vicina alla giustizia sociale. Diversi i rimandi — diretti e indiretti — a Bergoglio nel suo primo discorso da Piazza San Pietro, da cui pare voglia raccogliere l’impegno per la pace, in un periodo storico segnato dal riarmo globale. «La pace sia con tutti voi. […] La pace sia disarmata e disarmante. […] La Chiesa deve costruire ponti e dialoghi», ha detto Papa Leone XIV di fronte a decine di migliaia di fedeli. Dopo il pontificato di Francesco, segnato da diversi tentativi di strappo e di posizioni considerate scomode da una parte dei porporati, il Conclave ha optato per una figura di equilibrio tra l’ala progressista e quella conservatrice, che durante la carriera cardinalizia ha evitato di esporsi su temi caldi, come sul genocidio in corso a Gaza.
Sulla questione dei diritti civili Robert Francis Prevost ha espresso posizioni tradizionaliste, criticando la “normalizzazione dello stile di vita omosessuale” e le “famiglie alternative”. Si è anche opposto all’introduzione dell’educazione di genere nelle scuole in Perù e al coinvolgimento delle donne in ruoli clericali. In due casi di abusi sessuali del clero, avvenuti in Perù e negli Stati Uniti, Prevost è stato accusato di non aver indagato adeguatamente e di aver ostacolato la nascita dei relativi processi. Mentre dal punto di vista dei diritti sociali è interessante notare come Prevost abbia preso il nome di Leone, considerato il fatto che Leone XIII (pontefice dal 1878 al 1903) promulgò la celebre enciclica “Rerum Novarum”, che per la prima volta si occupò dei diritti dei lavoratori fondando la cosiddetta “dottrina sociale della Chiesa”.
Papa Leone XIV inizia il suo pontificato in un momento di stravolgimento degli equilibri internazionali, caratterizzato dal riarmo globale. Su di lui “grava” il peso della cittadinanza americana — un’anomalia nella storia del Vaticano — e cresce l’attesa per capire l’approccio con Washington e l’amministrazione Trump, se continuerà lo strappo iniziato da Francesco o lo ricucirà. Proprio dalla Casa Bianca sono arrivati i primi auguri a Prevost: «Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. È un onore realizzare che è il primo papa americano», ha affermato il presidente USA Donald Trump, che pochi giorni fa aveva fatto un endorsement pubblico per un altro cardinale americano, Timothy Michael Dolan.
Prevost in passato non ha risparmiato le critiche all’amministrazione Trump, in particolare verso il piano di espulsione dei migranti. Il 3 febbraio scorso ha condiviso un articolo dal titolo: «JD Vance [vicepresidente USA, ndr] sbaglia: Gesù non ci chiede di fare una classifica del nostro amore per gli altri», a cui ha dato continuità nel discorso di questa sera: «Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, la carità, e vuole essere vicina e accogliere coloro che soffrono».
Sarà interessante capire quali ponti intende costruire Papa Leone XIV, con chi sceglierà di dialogare e se questo atteggiamento sarà un parafulmine per evitare prese di posizione scomode — frequenti durante il pontificato di Francesco — che hanno fatto tremare parte degli ambienti ecclesiastici. Le prime risposte si avranno già con la messa di inizio pontificato, di fatto il momento del discorso “programmatico” del nuovo Papa.