Sostegno alla sicurezza universale, promozione attiva della pace e del dialogo, rafforzamento delle basi dello sviluppo e rafforzamento della cooperazione pratica: sono questi i quattro pilastri di discussione dell’incontro dei Paesi BRICS che si è svolto negli scorsi giorni a Rio de Janeiro, in Brasile, tra i ministri degli Esteri dei Paesi membri. In particolare, è stata sottolineata l’importanza di trovare una risposta comune alla politica aggressiva dei dazi di Trump, sottolineando l’importanza di svolgere negoziati multilaterali come asse principale di azione nel commercio. L’unica vera divergenza, la quale non ha permesso la produzione del documento congiunto, è stata quella sulla possibile riforma delle Nazioni Uniti e del suo Consiglio di Sicurezza, in cui, secondo quanto emerso dai media, India, Brasile e Sudafrica vorrebbero un posto permanente.
Nella dichiarazione finale del Presidente di turno, Mauro Vieira, Ministro degli Affari Esteri brasiliano, è stata espressa «grave preoccupazione per la prospettiva di un’economia globale frammentata e per l’indebolimento del multilateralismo». Lo stesso Vieira, nel riassumere le posizioni dei ministri BRICS durante il vertice, in un chiaro riferimento alle mosse di Trump e la sua guerra dei dazi scatenata contro il resto del mondo, ha poi denunciato l’unilateralismo: «I ministri hanno espresso serie preoccupazioni per l’aumento di misure protezionistiche unilaterali ingiustificate incompatibili con le regole dell’OMC, tra cui l’aumento indiscriminato delle tariffe reciproche e delle misure non tariffarie». Come riportato dal China Daily, prima della dichiarazione finale da parte del Ministro brasiliano, il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, aveva fatto una simile dichiarazione, condannando le azioni statunitensi e invitando il blocco ad aumentare la cooperazione mondiale per un reciproco vantaggio economico, specie per i Paesi del così detto Sud globale. «Se si sceglie di rimanere in silenzio e scendere a compromessi, si incoraggerà solo i bulli a spingere ulteriormente», ha avvertito Wang.
Come riportato da varie testate, tra cui MercoPress, tutti i ministri degli Esteri dei Paesi BRICS hanno poi affermato la loro opposizione all’utilizzo di doppi standard mentre sostengono la risoluzione pacifica dei conflitti. Per quanto concerne il massacro condotto contro i palestinesi, i ministri hanno chiesto il sostegno internazionale all’Autorità palestinese col fine di promuovere l’indipendenza e la sovranità della Palestina nella soluzione a due Stati. Inoltre hanno sottolineato la loro opposizione allo sfollamento forzato dei palestinesi e condannato l’espansione degli insediamenti nella Cisgiordania occupata, riaffermando che tali azioni violano il diritto internazionale. Per quanto concerne il conflitto in Ucraina è stata auspicata una risoluzione diplomatica con il proseguo dei negoziati attualmente in corso.
In merito alla tanto discussa possibilità di una moneta comune ai BRICS, in una intervista rilasciata al quotidiano brasiliano o Globo, il giorno precedente al vertice, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, ha spiegato che il processo di creazione della moneta comune è al momento prematuro e che avverrà quando i tempi lo permetteranno. Lavrov ha anche spiegato che, nel frattempo, è inevitabile che i Paesi del blocco, così come i Paesi in via di sviluppo, diminuiscano sempre di più la quantità di valuta occidentale nei loro scambi commerciali, in favore delle proprie monete.