giovedì 3 Ottobre 2024

Lousville: la città americana che ha sconfitto le isole di calore piantando alberi

Louisville, città del Kentucky con oltre 700.000 abitanti, è riuscita a trasformarsi da una delle principali “isole di calore” degli Stati Uniti a un esempio virtuoso di riforestazione urbana. Grazie a una sovvenzione di 12,6 milioni di dollari derivante dall’Inflation reduction act, la città ha infatti combattuto l’aumento delle temperature, e i suoi effetti sulla popolazione, piantando migliaia di nuovi alberi. Le ultime valutazioni hanno evidenziato che l’iniziativa ha apportato benefici tangibili sia all’ambiente che alla salute pubblica. La riforestazione, oltre alle temperature locali, ha infatti ridotto anche i livelli di infiammazione nel sangue dei residenti – uno dei principali fattori di rischio associati al calore eccessivo – dimostrando che il verde urbano può veramente mitigare le conseguenze più subdole del riscaldamento globale.

L’intervento è stato avviato in risposta alla rapida crescita del fenomeno delle isole di calore urbane in una città che, nemmeno un decennio fa, era quasi del tutto priva di copertura arborea. Louisville era così presto diventata l’isola di calore in più rapida crescita degli Stati Uniti. Per invertire la rotta, è stata quindi favorita la messa dimora di circa 8.000 alberi maturi, dando priorità ai quartieri più vulnerabili al calore e all’inquinamento atmosferico. A confermare l’impatto positivo dell’intervento, ci ha pensato poi il progetto Green heart Louisville. Condotto dagli scienziati dell’università locale, questo ha monitorato gli effetti della riforestazione su oltre 700 residenti in un’area di circa 10 chilometri quadrati. I residenti dei quartieri dove sono stati piantati migliaia di nuovi alberi hanno in particolare mostrato una riduzione significativa dei livelli di infiammazione nel sangue, tra il 13 e il 20%, confermando che il verde urbano può avere effetti tangibili e positivi sulla salute umana.

Non è un caso che gli scienziati di Louisville abbiano monitorato proprio l’infiammazione del sangue dei residenti. L’esposizione prolungata a temperature elevate, come quelle tipiche delle isole di calore urbane, può infatti innescare una risposta infiammatoria nel corpo umano. Il calore eccessivo induce la produzione di proteine – chiamate proteine da shock termico o HSP – coinvolte in una progressiva infiammazione dell’organismo, e può attivare la produzione di proteine pro-infiammatorie, le quali, a lungo termine, aumentano il rischio di sviluppare diverse patologie. Le isole di calore si formano in aree densamente urbanizzate, dove materiali come asfalto e cemento assorbono e rilasciano calore, determinando delle temperature ancor più elevate se rapportate a quelle delle zone circostanti. Questo fenomeno è amplificato dalla ridotta presenza di spazi verdi e dal fatto che le superfici urbane trattengono calore durante il giorno e lo rilasciano lentamente la notte, impedendo il raffreddamento naturale tipico delle aree non urbanizzate. Il risultato incide negativamente sulla salute dei cittadini, ma come ha dimostrato Louisville è possibile tamponarne gli effetti.

[di Simone Valeri]

 

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4 Commenti

  1. Perché fare polemica su questo articolo?
    Si tratta di diffondere la cultura più “semplice”, del buon senso, è vero! Ma di fronte alla dilagante mancanza di buon senso, è veramente quello che serve.
    I letti dei fiumi vengono cementificati, poi “puliti” da tutte le forme vegetali che li abiterebbero per farli diventare dei canali di scolo, vulnerabili a tutte le piogge più intense.
    Gli alberi in città vengono potati con la tecnica della capitozzatira che porta, prima o poi alla caduta dell’albero killer.
    Nei giardini pubblici radono l’erba per tenere “pulito” (perché, l’erba alta è sporca?) poi tutto secca e la gente porta questi spazi al degrado con plastica e immondizia e passeggio dei cani.
    Le spiagge sono dragate e modellate a misura di stabilimento balneare, azzerando tutta la vita vegetale spontanea. Devo continuare??
    Ecco Walter, la mancanza del buon senso dei cittadini arriva poi ai piccoli amministratori locali che, mancando del buon senso pure loro, vengono applauditi tutte le volte che tirano fuori le ruspe. Ecco la necessità di ricordare il buon senso attraverso esempi virtuosi. Magari fosse ripetitivo, magari fosse un di più, magari…..!

  2. Lo sanno anche i bambini (quelli di campagna) che quando il sole picchia ci si siede all’ ombra di un albero. Non riesco (ancora) a capire il senso profondo di questa rubrica: è una buona notizia il piantare alberi o una pessima notizia vedere l’ infantilismo dilagante dell’ umanità cittadina post-moderna che riscopre quotidianamente l’ acqua calda?

    • Mi permetto di esprimermi in favore di questo articolo. Può sembrare banale, ma a fronte dello scempio che vedo attuare in certe cittadine, per esempio dove risiedo, dell’hinterland milanese, dove vengono tagliati alberi e mai sostituiti, credo che quello di Louisville sia un ottimo esempio che si dovrebbe seguire.

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