domenica 14 Dicembre 2025

La legge “filorussa” della Georgia esiste anche negli USA e nei progetti della Commissione UE

La notizia è su tutti i grandi media: il parlamento della Georgia ha approvato la legge sull’influenza straniera. La nuova legge richiederà alle organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti di influenza straniera” o dovranno affrontare multe salate. Le proteste in patria non sono mancate, amplificate anche oltre misura – dato i numeri apparentemente non di massa – sui media occidentali, e prontamente sposate a parole da leader statunitensi ed europei che, praticamente all’unisono, hanno affermato che la legge comprometterà la domanda di adesione del Paese all’Unione Europea. Sui principali media italiani la norma georgiana è stata rapidamente ribattezzata la “legge filorussa”, affermando che ricalca la legge utilizzata da Mosca per soffocare l’opposizione interna. Eppure una legge dai contenuti non dissimili esiste anche negli Stati Uniti dal lontano 1938, in Gran Bretagna dal 2023, mentre la Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di legge che va nella medesima direzione, ossia proteggere il sistema informativo e le organizzazioni non governative da presunte ingerenze straniere.

Sogno Georgiano, il partito di maggioranza del governo georgiano, ha risposto alle critiche affermando che la mossa promuoverà la trasparenza e la sovranità nazionale. Secondo la norma ogni media, ONG o azienda che riceva più di un quinto del suo finanziamento dall’esterno del Paese, deve essere scritto in un apposito registro. In seguito al voto, a Tbilisi la polizia antisommossa ha dovuto contenere i manifestanti, dopo che alcuni individui hanno abbattuto le barriere e fatto irruzione nel parco del Parlamento. Nell’ultimo mese violenti scontri si sono registrati sia fuori il Parlamento, tra manifestanti con bandiere europee e maschere anti-gas e polizia, sia all’interno del Parlamento, tra maggioranza e la minoranza che oltre le parole non si sono risparmiati i confronti corpo a corpo.

Il giorno prima del voto, gli Stati Uniti, per bocca del portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, aveva detto nel suo ultimo appello: «Esortiamo il governo della Georgia a continuare sulla strada dell’integrazione europea. Questo tipo di attività legislativa che viene perseguita è incoerente con gli obiettivi dichiarati». Eppure, sebbene i manifestanti e l’Occidente l’abbiano definita “la legge russa”, potremmo in realtà cambiarle il nome molte volte. Paese che vai, legge “filorussa” che trovi. Gli stessi USA possiedono una tale legge: la Foreign Agents Registration Act (FARA), del 1938, la quale impone obblighi di divulgazione pubblica alle persone che rappresentano interessi stranieri. Richiede quindi agli “agenti stranieri”, definiti come individui o entità impegnati in attività di lobbying o patrocinio a favore di governi, organizzazioni o persone straniere (“mandanti stranieri”), di registrarsi presso il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e di divulgare la loro relazione, le attività e il relativo compenso finanziario. Lo scopo dischiarato del FARA non è vietare l’attività di lobbying per interessi stranieri, che è regolamentata da leggi apposite, né vieta o limita alcuna attività specifica. Il suo scopo esplicito è quello di promuovere la trasparenza rispetto all’influenza straniera sull’opinione pubblica. Fine sovrapponibile a quello che il governo georgiano dice voler conseguire con la nuova norma, che non vieta l’attività ma chiede di rendere nota la provenienza del finanziamento estero e, se superata una certa soglia, di essere registrati come un portatore di interessi stranieri. Questo senza entrare nel merito se ciò sia o meno giusto, visto che molto spesso questo tipo di legislazioni lasciano spazi d’ombra in cui si può effettivamente interferire con il processo democratico. Anche se è vero pure il contrario, visto che anche le ingerenze straniere puntano a interferire con esso.

Negli ultimi anni, negli USA, anche le amministrazioni locali stanno adottano leggi proprie riguardanti il controllo di soggetti che ottengono finanziamenti esteri.

Anche i vertici dell’Unione Europea, mentre si stracciano le vesti contro la legge georgiana, stanno progettando di adottare una normativa simile. Il 12 dicembre scorso, la Commissione europea ha presentato una proposta di legge volta a regolamentare e rendere dichiarata «le attività d’interessi svolte per conto di paesi terzi». Mentre il Parlamento Europeo, nel gennaio 2023, ha pubblicato un’analisi nella quale afferma espressamente che «le interferenze straniere dovrebbero essere limitate attraverso la criminalizzazione, le sanzioni e il divieto di coinvolgimento di terzi nelle campagne elettorali».

Michael Roth, presidente della commissione per gli Affari Esteri del Bundestag tedesco, durante la sua visita a Tbilisi, ha osservato che i membri della delegazione sono delusi dal fatto che il Parlamento georgiano abbia approvato la legge sugli “agenti stranieri”: «Il parlamento ha approvato oggi la legge sugli agenti stranieri. Siamo molto delusi come amici della Georgia perché stiamo combattendo per la Georgia nel suo lungo e accidentato cammino verso l’Unione europea». Ovviamente il dubbio che l’interesse sia ben altro è concreto, e questo riguarda lo scontro tra Occidente e Russia. La Georgia è senz’altro un punto di contatto rilevante nella grande partita geostrategica e militare: sia per la sua storia anche recente, in bilico tra connessione storica con la Russia e avvicinamento all’Europa, sia per la sua rilevante posizione geografica in bilico tra mondo europeo e islamico.

[di Michele Manfrin]

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15 Commenti

  1. Mauro, se hai letto è perché sei abbonato. Dunque goditi la tua scelta di campo e non ti curar di loro. Sarebbe come voler dare le perle ai porci… Esiste la libertà di informarsi consapevolmente, ma solo per chi lo vuole fare.

    • Lucio, il “perle ai porci” è un concetto in cui credo fortissimamente, oggi più che mai. Reputo che un buon 90% delle persone sia talmente piallato a livello cognitivo-analitico da essere senza speranza. Però una parte di me deve sperare che una piccola luce ci sia ancora, principalmente perchè ho un bambino e voglio credere che non si ritroverà in un mondo totalmente abitato e gestito da zombie.

  2. In merito all’attentato al primo ministro slovacco, è opportuno ricordare che Robert Fico, dopo la sua rielezione, ha interrotto gli aiuti militari all’Ucraina, che è un sostenitore dei negoziati tra Mosca e Kiev, che è contro l’adesione dell’Ucraina alla Nato, che è per la normalizzazione delle relazioni fra Occidente e Russia. Questi sono alcuni punti del programma di Fico di certo non ben visto da chi decide l’attuale politica di guerra.

    • Mi farebbe piacere avere un premier che parla di negoziati in questa guerra assurda , che parla di normalizzare le relazioni tra occidente e Russia, per tornare alle condizioni pre COVID e pre guerra, cose che mi sembrano sempre più legate come causalità. Mi piacerebbe avere un premier che pensa al benessere del suo paese . Purtropp non ce l’ho da anni .

  3. I mandanti dell’ attentato contro Fico sono, per me, piuttosto evidenti. Per il resto sono pienamente d’accordo con Guido. Intimamente credo che ci siano e ci saranno sempre persone che amano conoscere il perché ed il per come di queste azioni nefaste e violente che in definitiva sono riconducibili all’ esasperato ma impossibile mantenimento del potere asimmetrico da parte di chi in quel momento storico lo detiene. Impossibile perché ogni sistema biologico tende all’ equilibrio dinamico. Aspettiamo fiduciosi sulla riva del fiume.

  4. Concordo con Fea, c’è un diffuso atteggiamento di non voler pagare chi fa onestamente il proprio lavoro… Riguardo l’ articolo si riscontra il solito peso con due misure come con la Russia che non può difendersi ma Israele si?!?

  5. Approfondimento doveroso, ma perchè solo per gli abbonati? La definizione univoca dei media mainstream e dei politici nostrani tutti, quella di “legge russa” o “legge filorussa”, di “attacco alla democrazia” e scemenze varie, è a tutti gli effetti una “fake news” come voi stessi giustamente dimostrate.
    Perchè dunque privare i lettori non abbonati di un chiarimento così importante, considerato il folle clima russofobo e paranoico che impera qui in Occidente?
    Per non parlare del fatto che quanto sta succedendo in Georgia altro non è che un tentativo di bissare il nefasto Euromaidan Ucraino, col solito scopo, mal celato per i più svegli, di voler inglobare nella sfera di influenza Made in USA piu territori possibili attorno alla Russia.
    Insomma l’ennesima provocazione/porcata dell’ “occidente democratico”, che potrebbe potenzialmente aprire un altro drammatico capitolo di questa folle storia, anche se al momento sembrerebbe che il popolo e la maggiornaza politica Georgiana stiano ammirabilmene resistendo.
    E caso vuole che proprio in queste ore il Premier Slovacco Fico abbia subito un attentato. Un politico causalmente contrario all’ingresso nella NATO dell’Ucraina, all’invio di armi a profusione e alle sanzioni suicide anti-russe, e chiarmente bollato anche lui come “filorusso”, “estremista” e “divisivo” dalla solita spazzatura mediatica.
    Non sarebbe dunque stato meglio diffondere il più possibile una notizia del genere, che può aiutare a far capire alle persone quale sia realmente il problema e chi sia realmente il nemico da cui dovremmo ben guardarci?
    Ancora un volta, le scelte dell’Indipendente su questo tema mi lasciano piuttosto perplesso onestamente. E mi auguro che una notizia del calibro dell’attentato a Fico non rimanga un misero Flash naturalmente, altrimenti sarebbe una riprova ulteriore di quanto ipotizzo.

    • Non voglio fare l’avvocato de L’Indipendente, ma fare informazione è un lavoro e il lavoro deve essere pagato. Questo giornale non fa pubblicità in alcun modo per scelta, scelta che il sottoscritto apprezza. Se non lo pagano i lettori, chi altri dovrebbe pagare il lavoro de L’Indipendente?

      • Caro Guido, perdonami, ma ho forse detto che L’Indipendente deve essere un giornale gratuito? Possibile che sia così complicato il mio discorso da essere frainteso?
        Voglio ricordare sia a te che a Marco che sono abbonato pure io innanziutto, altrimenti non potrei commentare.
        Detto questo il mio punto era semplicemente che, trattandosi di un articolo utile a fare a chiarezza su un fatto molto importante, in un momento storico in cui è difficilissimo districarsi tra bugie e verità, sarebbe stato a mio avviso più opportuno renderlo accessibile a tutti.
        Ricordo inoltre, visto che si è citato il lavoro del giornalista, che una dei principi della professione è proprio quello di fare il massimo per diffondere il più possibile la verità. L’articolo citato da Marco parla della questione Georgia, ma non tratta il punto, assai importante e che invece qui è preponderante, dell’ennesima, grave manipolazione dell’informazione mainstream.
        Per cui di nuovo, secondo me sarebbe stato assai meglio renderlo accessibile a tutti, proprio per raggiungere e “illuminare” più persone possibili.
        Spero sia chiaro adesso il mio pensiero.

    • Concordo in pieno con tutto il commento, provo comunque ad esprimere una motivazione per cui alcuni articoli sono riservati agli abbonati. Del resto anche quelli di altri giornali del pensiero unico ,come messaggero, repubblica corriere sull’Web riservano la la lettura dei loro interi articoli agli abbonati . Queste testate oltre ad avere dietro un “padrone” ricevono anche fondi pubblici in modo che siano legati a doppio mandato all’ informazione di regime. Se come sembra l’Indipendente si mantiene da solo , cos’altro può fare se non affidarsi agli abbonamenti? Certo che questi articoli dovrebbero avere la massima diffusione , proprio perchè fuori dal coro , ma non vedo altro sistema . Alla divulgazione possiamo sempre pensarci noi abbonati, condividendo sui social, finchè ce lo permetteranno

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