sabato 27 Aprile 2024

Inizia la raccolta firme per chiedere all’Italia di riconoscere la Palestina: come aderire

È ufficialmente partita la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare riguardante il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Italia, presentata lo scorso dicembre dall’associazione Schierarsi. Nel testo della proposta – che sarà sottoposta al Parlamento se riuscirà a raggiungere 50.000 firme nei prossimi sei mesi – si legge che “L’Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale”. In molte regioni della Penisola sono stati organizzati banchetti per presentare ai cittadini l’iniziativa, ma la proposta può essere sottoscritta anche online.

“Con la presente proposta di legge si intende riconoscere in modo esplicito e de jure lo Stato di Palestina”, si legge nella relazione illustrativa del testo – che lo scorso 21 dicembre ha ottenuto il via libera dalla cancelleria della Corte di Cassazione – redatta da Schierarsi, tra i cui fondatori e principali interpreti figura l’ex deputato e attivista politico Alessandro Di Battista. “I tragici eventi occorsi dal 7 ottobre 2023 non lasciano spazio ad ulteriori rinvii rispetto alla necessità di coinvolgere in un tavolo di mediazione due popoli che abbiano entrambi la medesima dignità di cittadini di uno Stato libero, indipendente e sovrano”, scrivono i promotori, che evidenziano come “contribuire in modo concreto al processo di pace nella regione, da ricercare anche attraverso la soluzione del riconoscimento dei due Stati, di Palestina e di Israele, è uno degli obiettivi frequentemente dichiarato dalle più alte Istituzioni italiane in ogni occasione di incontro con le Autorità palestinesi”. In ultimo, infatti, “il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al vertice del Cairo per la Pace del 21 ottobre 2023 ha espressamente dichiarato che «il Popolo Palestinese deve avere il diritto a essere una Nazione che si governa da sé, in libertà, accanto a uno Stato di Israele al quale deve essere pienamente riconosciuto il diritto all’esistenza e il diritto alla sicurezza. Su questo l’Italia è pronta a fare assolutamente tutto ciò che è necessario»”. I componenti dell’associazione concludono mettendo nero su bianco che l’approvazione di questa proposta legge “è indispensabile per fare un passo avanti verso la fine delle sanguinose vicende del Medio Oriente attuando i principi cardine della nostra Carta Costituzionale che pone l’Italia come soggetto mediatore nella risoluzione dei conflitti”. Per essere depositato in Parlamento, il testo ha bisogno di ottenere 50.000 firme nell’arco di sei mesi. Se l’obiettivo venisse raggiunto, la proposta di legge – corredata dalle firme degli elettori proponenti – sarà presentata a uno dei Presidenti delle due Camere, che la dovrà sottoporre alla Camera di competenza. Chi lo desiderasse, può sottoscrivere l’iniziativa a questo link.

«Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore il popolo palestinese di darci una mano», dice a L’Indipendente Luca Di Giuseppe, presidente di Schierarsi, che tiene a spiegare per quale motivo, per sottoscrivere la proposta tramite SPID, occorra pagare 1,50 Euro: «Per firmare con modalità digitali bisogna pagare il servizio fornito da una società privata a causa della totale negligenza e incapacità dello Stato italiano di rispettare le proprie leggi. La legge n. 178 del 30/12/2020, commi 341-344, aveva chiaramente istituito una piattaforma pubblica per la raccolta delle firme digitali, sia per i referendum che per le iniziative di legge popolare. La promessa era quella di una piattaforma funzionante entro il 31/12/2021, con un costo annuo di 100.000 euro, già stanziati in bilancio a partire dal 2021. Tuttavia, in un’evidente dimostrazione di inefficienza, nel maggio del 2021, con il decreto n.77, lo Stato ha permesso il ricorso a piattaforme private, ovviamente a pagamento, fino all’avvio di quella pubblica». «Questa situazione – conclude Di Giuseppe – è un chiaro esempio di come lo Stato italiano si sottragga alle proprie responsabilità, scaricando sui cittadini oneri che dovrebbe invece assumersi direttamente».

[di Stefano Baudino]

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