martedì 15 Ottobre 2024

Il Tar di Trento respinge il ricorso: via libera all’uccisione di due lupi

È arrivato il via libera all’uccisione di due lupi in Trentino. Attraverso due diversi decreti, il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, ha infatti rigettato la richiesta di sospendere l’abbattimento dei due animali ritenuti responsabili dell’uccisione di 16 bovini e due 2 asini avvenuta nella zona di Malga Boldera, nel versante trentino dei Monti Lessini, nel Comune di Ala. A presentare i ricorsi al decreto di abbattimento firmato lo scorso luglio dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, erano stati Leal Odv Lega Antivivisezionista, Lncd Animal Protection, Wwf e Lav. Il provvedimento è noto per essere stato il primo caso in Italia in cui si è scelto di usufruire delle deroghe alla protezione del lupo previste dall’art. 16 della Direttiva Habitat. La trattazione collegiale dell’incidente cautelare si terrà il 28 settembre in camera di consiglio.

Nel provvedimento sottoscritto da Fugatti si attestava che, nei mesi di giugno e luglio, il Corpo Forestale Trentino aveva accertato l’uccisione di 2 asini e più di 10 vitelle, e per questo, “vista la Legge provinciale 11 luglio 2018 n. 9, il Presidente della Provincia ha la facoltà di autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione limitatamente alle specie Ursus arctos e Canis lupus per determinati motivi di rilevante interesse pubblico, tra i quali è ricompreso quello di consentire, in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata, il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all’allevamento o per altri motivi”. La scelta di Fugatti era stata ritenuta già in prima battuta “coerente con il quadro normativo provinciale e comunitario” da Ispra. Eppure, l’ultimo Rapporto Grandi Carnivori, pubblicato dalla stessa Provincia di Trento ad inizio luglio dopo mesi di sollecitazioni da parte di tecnici e sigle animaliste, ha nettamente sconfessano la narrazione allarmistica resa finora sul fenomeno dalle autorità provinciali, sancendo che il numero di lupi e orsi presenti sul territorio non stia affatto aumentando in maniera esponenziale e, soprattutto, che i danni provocati da questi esemplari siano addirittura calati nel corso del tempo.

Parallelamente, i giudici amministrativi hanno invece annullato anche la seconda autorizzazione del presidente della Provincia Arno Kompatscher per l’abbattimento di due esemplari di lupo nella zona di Castelbello, in Val Venosta. Si tratta del secondo provvedimento di questo tipo nel giro di pochi giorni dopo quello emesso il 9 settembre, sospeso dal Tar dopo il ricorso dei gruppi animalisti. La Provincia sosteneva che la popolazione di lupi presente sul territorio non fosse “affatto in pericolo”, che vi sarebbero “prove evidenti della presenza di 29 animali” e dunque di una crescita costante della popolazione “negli ultimi 10 anni”, puntualizzando che i requisiti di base per un’autorizzazione di rimozione sono soddisfatti dalla valutazione fornita dagli esperti del Servizio forestale provinciale e dagli esperti legali della Provincia. Ma, questa volta, il Tar si è opposto.

Per protestare contro le politiche dei governatori, sabato a Trento 5mila attivisti si sono riuniti in un corteo organizzato da Lav, partito da piazza Dante nel primo pomeriggio e confluito nelle vie del centro cittadino. «Noi di Lav, insieme ai cittadini che ci hanno accompagnato», hanno detto i membri del collettivo, «abbiamo voluto dire basta a questo scempio e abbiamo dichiarato a gran voce la nostra opposizione ai provvedimenti che permettono uccisioni e catture». «La nostra presenza in piazza oggi vuole avviare un vero e proprio cambio di paradigma – ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile Lav per l’area animali selvatici -. Non possiamo più permetterci di attendere, dobbiamo rispondere agli attacchi di chi vuole uccidere sempre più animali, essere proattivi e determinati nel chiedere maggiori tutele per animali ed esseri umani, a cominciare dall’abolizione totale della caccia».

[di Stefano Baudino]

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