giovedì 12 Dicembre 2024

La spesa militare nel mondo ha di nuovo raggiunto un record storico

Le spese militari nel mondo continuano ad aumentare e, per il secondo anno di fila, raggiungono un record storico. Una conferma amara, giunta giusto a ridosso del 25 aprile, la giornata in cui in Italia si celebra la fine del regime fascista e il cammino verso la fine di un conflitto che ha lasciato profonde ferite nel nostro Paese e nell’intera Europa, non ancora risanate. Nel 2022, in tutto il mondo, la spesa militare è infatti aumentata del 3,7% rispetto al 2021 (quando già si erano toccati livelli senza precedenti), arrivando a toccare i 2.240 miliardi di dollari. L’Europa ha registrato l’aumento maggiore, il più grande dai tempi della Guerra Fredda, mentre Stati Uniti, Russia e Cina si confermano i maggiori consumatori individuali, raggiungendo complessivamente il 56% del totale globale della spesa militare. I dati – corretti per l’inflazione – sono stati resi noti dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI),  istituto internazionale indipendente con sede a Stoccolma.

Secondo quanto riferito dal rapporto tali aumenti, in particolare in Occidente, sono dovuti all’invasione russa dell’Ucraina, oltre che alla crescente minaccia percepita da parte della Cina. L’Ucraina è il Paese con il maggior aumento della spesa, pari al 640% (arrivando così a toccare i 44 miliardi di dollari), mentre per la Russia le spese sono aumentate del 9,2% (toccando gli 86,4 miliardi di dollari). In termini di spese totali, gli Stati Uniti rimangono in cima alla classifica con una quota che supera gli 877 miliardi di dollari e un aumento dello 0,7% rispetto al 2021. Si tratta di una cifra di ben tre volte superiore a quella della Cina, al secondo posto dopo gli USA con i suoi 292 miliardi di dollari (+4,2%). Per Pechino nel 2022 la spesa militare è aumentata per il 28° anno consecutivo. Tra i Paesi NATO spicca poi la Finlandia, con un aumento della spesa pari al 36%, seguita da Lituania (27%) e Svezia (12%).

L’aumento complessivo ammonta a 127 miliardi in un solo anno, cifra che “supera di gran lunga i 100 miliardi annui che sarebbero necessari a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico ma che gli Stati non riescono a destinare a tale scopo, per scelte politiche miopi” dichiara la Rete italiana Pace e disarmo. “La guerra e i conflitti armati non portano solo morte e distruzione, ma anche devastazione dell’ambiente e distruzione del clima“.

[di Valeria Casolaro]

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