Il quotidiano inglese “The Independent” ha rivelato che i costi economici degli scioperi che si susseguono in Inghilterra dall’estate scorsa ammontano almeno a 6,6 miliardi di sterline (circa 7,5 miliardi di euro). Inoltre, secondo il Centro per l’economia e la ricerca aziendale (Cerb) sono stati persi 1,4 miliardi di sterline (circa 1,6 miliardi di euro) come conseguenza diretta sulla produzione delle imprese per i giorni di lavoro persi negli otto mesi fino a gennaio 2023. Le proteste nel Regno Unito sono dovute all’enorme inflazione non compensata da un adeguato aumento degli stipendi, cui si aggiunge il rincaro energetico. Il governo del Regno Unito sta affrontando azioni sindacali da parte degli infermieri, del personale delle ambulanze, dei macchinisti, dei lavoratori delle poste, dei vigili del fuoco, dei funzionari di frontiera, degli insegnanti, del personale dei centri per l’impiego e di altri dipendenti pubblici.