lunedì 2 Dicembre 2024

Che cos’è BeReal, il nuovo social di cui tutti parlano

BeReal è il nuovo social media approdato sui nostri cellulari e di cui si sente parlare in questi giorni. Il suo funzionamento è semplice: con una notifica, l’app avvisa che quello è il momento in cui devi pubblicare una foto, qualsiasi cosa tu stia facendo. A quel punto si hanno solo due minuti per produrre il contenuto quanto più “reale” e pubblicarlo. BeReal utilizza la fotocamera sia interna che esterna del cellulare, ottenendo uno scatto doppio (una classica foto e un selfie) che può essere condiviso con gli amici o in una homepage pubblica. L’app è stata rilasciata in Francia due anni fa dagli ideatori Alexis Barreyat e Kévin Perreau, ma ha iniziato a guadagnare popolarità a livello internazionale solo a partire da metà 2022. Ad oggi la piattaforma ha 21,6 milioni di utenti attivi al mese e 2,93 milioni di persone che accedono all’app quotidianamente.

Proprio come evidenziato dal nome, l’obiettivo del social network è di catturare momenti in tempo reale, senza poter utilizzare post-produzione, filtri, o qualsiasi altro espediente che modifichi lo scatto originale. Il contenuto pubblicato dura un giorno e ricorda per alcuni aspetti, soprattutto per la comparsa-scomparsa di contenuti, il social Snapchat, mentre fa da contraltare a Instagram per il suo voler catturare in presa diretta quello che sta succedendo, vietando così di fatto modifiche e filtri che caratterizzano il social di Zuckerberg. Il risultato è abbastanza prevedibile: ci sono scatti provenienti da ogni momento del giorno, dalle foto più tipiche di fronte a un computer o al ristorante, a quelle più insolite e bizzarre come contenuti in bagno o addirittura di una ragazza durante una visita ostetrica.

[Uno scatto BeReal nel bel mezzo di una visita ostetrica]
Casey Newton, Senior editor di The Verge ed esperto di social media, ha commentato che BeReal «è il primo social network dove ogni singolo post è brutto» e proprio questo sembra l’obiettivo della piattaforma: catturare il reale, il quotidiano, anche nelle sue brutture, senza pretese né artifizi. «I tuoi amici, davvero» è, infatti, lo slogan del social, che si definisce «la prima piattaforma imprevedibile e spontanea dove condividere la tua vita reale in una foto una volta al giorno»Rispetto ad Instagram, poi, non esistono like né follower, andando così a mettere sullo stesso piano tutti gli utenti della piattaforma, senza che qualcuno acquisisca più importanza in base ai numeri del suo profilo. Se un contenuto piace, si può interagire con un commento, mandare una reazione oppure una RealMoji, un’emoticon con il nostro volto.

Al momento BeReal conta più di 28 milioni di download, di cui 7 avvenuti solo ad agosto di quest’anno, e svetta in prima posizione tra le app di social scaricate in questo momento. Ed è proprio per questo motivo che Instagram ha messo gli occhi sull’app e sulle sue funzionalità e si sospetta che presto ne copierà la caratteristica principale, ovvero la notifica con l’invito a postare in un preciso momento. 

Dopo che il popolare sviluppatore di mobile Alessandro Paluzzi ha fatto trapelare la notizia con un tweet, un portavoce di Meta ha confermato che si sta testando “IG Candid”, una nuova funzione in tutto e per tutto simile al format di BeReal. Dopo le prime accuse e frecciatine a seguito l’annuncio, Meta ha sostenuto che l’idea di uno scatto con entrambe le fotocamera sia in lavorazione da tre anni. Casualmente da un anno prima dal lancio del social francese. 

Non stupisce di certo questo modus operandi di Instagram, che già nel 2016 aveva introdotto la funzione stories di Snapchat, poi divenuta fondamentale nell’utilizzo quotidiano del social Zuckerberg, mentre più recentemente gli utenti avevano criticato Meta per aver reso Instagram, attraverso i Reels (brevi video), la brutta copia della piattaforma cinese TikTok.

In Italia, BeReal non ha ancora spodestato nessun altro social, ma iniziano a sentirsi i primi commenti rispetto al suo utilizzo. L’App è stata incoronata come la preferita della GenZ, che da tempo segue la tendenza di un uso social più realistico e con meno ritocchi, e che quindi incarna perfettamente l’approccio dei più giovani ai social network. 

Caterina Zanzi, una content creator da 200 mila follower conosciuta come @conoscounposto, ha dato un nuovo punto di vista su BeReal nelle sue storie: “Soprattutto lato mio, lo trovo carino perchè questo social mi permette di vedere, per una volta, i vostri contenuti. Chi siete, dove siete, cosa fate, cosa mangiate. La cosa strana del mio lavoro è che il rapporto con voi è totalmente sbilanciato, voi vedete quello che vi mostro io qui [ndr: su Instagram], mentre io non so niente di voi. Invece su BeReal mi sembra di conoscervi”.  Un punto di vista interessante, che sottolinea la parità di importanza di ogni singolo utente sul social, accomunate da un’azione condivisa contemporaneamente, senza gerarchie. 

Sempre Caterina Zanzi fa notare alcuni bug dell’app e come una sua funzionalità, ovvero quella di poter postare lo scatto anche in ritardo, sia in contrapposizione con l’idea alla base dell’app stessa. Per altri influencer come @stefanoguerrera (315k follower), esperto di social e tech,  il concept è interessante ma potrebbe avere “lo stesso ciclo storico di di Houseparty”, un servizio di social network che consentiva la chat video di gruppo tramite app mobili e desktop ed ora in chiusura, o di altri social media come Clubhouse, social network con chat audio e ad invito, che dopo un incredibile successo iniziale è sparito rapidamente. 

Il futuro di BeReal, così come degli altri social, rimane incerto ma sicuramente colpisce come una semplice idea abbia fatto tremare un colosso dalle mille funzionalità come Instagram.

[di Sara Tonini]

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1 commento

  1. Scattare una foto di se e di cosa hai davanti a comando è aberrante e significa l’annullamento del proprio io di fronte ad un algoritmo che poi, in funzione di quel che stai facendo, estrae big data e valore dalla tua vita senza che tu ne possa trarre alcun beneficio.

    Un utilizzo consapevole dei propri dati e del coinvolgimento di ognuno nel processo economico in modo collaborativo, decentralizzato e circolare è la chiave del successo per nuovi socialel che soppianteranno l’attuale sistema centralizzato della rete.

    Non ha alcun valore questa proposta, tanto meno egualitaria. Anzi è esattamente una fotografia della sciatteria dell’attuale cultura che pretende di rendere tale ciò che non lo sarà mai.

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