Una base aerea russa è stata oggetto di una grande esplosione in Crimea, ex regione ucraina unitasi a Mosca con un referendum popolare nel 2014 e fino ad oggi ritenuta zona al riparo dal conflitto. Secondo lo scarno comunicato diffuso dal ministero della Difesa russo: “Alle ore 15:20 diverse munizioni aeronautiche sono esplose sul territorio dell’aeroporto di Saki vicino all’insediamento di Novofedorovka in un sito di stoccaggio crollato. A seguito dell’esplosione, nessuno è rimasto ferito. L’equipaggiamento aeronautico dell’aerodromo non è danneggiato. Sono in corso le misure per estinguere l’incendio e scoprire le cause dell’esplosione”. Nei primi minuti dopo l’esplosione fonti russe avevano parlato di un attacco missilistico, forse effettuato tramite lanciarazzi statunitensi Himars equipaggiati con munizioni a lungo raggio (la cui consegna all’Ucraina da parte Usa non è mai stata confermata). È la prima volta che la Crimea viene colpita dall’inizio delle ostilità, se si esclude il mai chiarito attacco tramite drone alla flotta russa di stanza a Sebastopoli dello scorso 31 luglio.