giovedì 28 Marzo 2024

Milioni di pulcini uccisi appena nati: una petizione chiede la fine del massacro

Mettere fine alla strage dei pulcini maschi nonché della prole femminile delle anatre: è quanto chiedono 18 associazioni animaliste ai ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea tramite una lettera inviata ai membri del “Consiglio Agricoltura e Pesca”, una delle formazioni con la quale si riunisce il Consiglio dell’Unione Europea. “Poiché riteniamo che sia giunto il momento in cui l’UE sia finalmente all’altezza della sua reputazione in materia di protezione degli animali, vi chiediamo rispettosamente di emanare una legislazione nazionale che vieti l’uccisione di pulcini maschi e delle anatre femmine di un giorno nonché di sostenere l’adozione di un divieto a livello di Unione Europea nella prossima revisione della legislazione dell’UE sul benessere degli animali da allevamento”. Questo si legge all’interno della lettera, in cui viene sottolineato che nonostante quella europea sia “l’unica giurisdizione al mondo ad aver emanato normative così estese sul benessere degli animali da allevamento, il regolamento 1009//2009 sulla protezione degli animali al momento dell’abbattimento consente ancora l’uccisione sistematica dei pulcini maschi e degli anatroccoli femmine tramite gas o macinazione”.

Si tratta di una vera e propria mattanza, dato che i produttori dell’UE uccidono mediamente “330 milioni di pulcini maschi di appena un giorno di vita all’anno” nell’ambito della produzione delle uova, mentre si stima che “altre decine di milioni di anatre femmine di un giorno vengano uccise nella produzione di foie gras, principalmente nell’UE”. Pulcini e anatre femmine neonate vengono uccisi perché non hanno alcun valore economico per l’industria delle uova e del foie gras, dato che da un lato i pulcini non depongono uova e la loro carne non interessa alla relativa industria mentre dall’altro il fegato delle anatre femmine è meno desiderabile per la produzione di foie gras rispetto a quello dei maschi. Tuttavia l’abbattimento degli animali non è di certo l’unico modo con cui risolvere il “problema” in quanto, ricordano sempre gli autori della lettera, “le tecnologie ‘in-ovo sexing’ possono rilevare il sesso di un embrione di pollo o anatra prima della schiusa, il che consente la selezione delle uova prima della nascita degli animali”.

Non è dunque un caso che alcuni paesi abbiano già deciso di mettere fine all’uccisione dei pulcini: Francia e Germania hanno recentemente scelto di vietare tale barbara pratica, mentre l’Italia potrebbe presto aggiungersi ad esse. La Camera dei deputati, lo scorso mese di dicembre, ha infatti approvato un emendamento alla «legge di delegazione europea 2021» avente ad oggetto il divieto di abbattere i pulcini maschi negli allevamenti intensivi italiani, che però deve ancora ricevere l’ok da parte del Senato.

[di Raffaele De Luca]

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