I primi casi di variante B.1.1.529, ribattezzata Omicron, sono stati identificati in Europa. L’Oms l’ha definita “preoccupante”. L’Italia, per cercare di limitarne la diffusione, ha vietato l’ingresso nel Paese per chi arriva da alcuni paesi dove è maggiormente diffusa: Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbawe, Malawi, Mozambico, Eswatini e Namibia. L’Unione europea che, tramite la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, invoca un aggiornamento dei vaccini «come da contratti con i fornitori». Pfizer e Moderna hanno già fatto sapere che ci stanno lavorando e di essere pronte, se sarà necessario, a produrre nuovi vaccini aggiornati in appena 100 giorni.
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