Nella giornata di ieri l’alto generale sudanese al-Burhan ha firmato un accordo con il primo ministro Hamdok che ne permette la reintegrazione e il ripristino della transizione al governo civile, sotto la supervisione dei militari. L’accordo prevede anche la liberazione di tutti i prigionieri politici e stabilisce che una dichiarazione costituzionale del 2019 sia la base della transizione politica. Diversi gruppi pro-democrazia non hanno riconosciuto la legittimità dell’accordo e chiedono che gli autori del colpo di Stato siano processati, definendo Hamdok ancora un “ostaggio” dei militari. La comunità internazionale ha fortemente criticato il colpo di stato, che ha portato a proteste di massa in tutto il Paese, durante le quali almeno 15 persone sono morte.