venerdì 26 Aprile 2024

Il Tamigi riprende vita: squali e foche tornano nelle acque del fiume

Il Tamigi, tra i fiumi più famosi d’Europa e simbolo di Londra, una delle metropoli più grandi del mondo, era stato dichiarato “biologicamente morto” alla fine degli anni Cinquanta, a causa dei numerosi anni di inquinamento industriale e cittadino che avevano ucciso il suo ecosistema. Oggi, fortunatamente, è tornato a vivere, diventando la casa di numerose specie acquatiche. Il corso d’acqua, che scorre per 346 chilometri nell’Inghilterra meridionale, è diventato l’habitat ideale per 125 specie di pesci, tra cui il cavalluccio marino e l’anguilla, ma anche di foche e di 90 tipi di uccelli acquatici. Ma ciò che più sorprende, è che il Tamigi sia diventato dimora anche di alcune varietà di squali che si rifugiano nell’estuario per partorire. Nello specifico, attualmente, si trova lo squalo spinarolo, specie a rischio anche per via della pesca eccessiva; il palombo stellato e la canesca.

Se oggi il Tamigi è un luogo pullulante di biodiversità, lo si deve alla Zoological society of London, società impegnata da tempo nel ripristino del prezioso ambiente naturale. Questa, infatti, oltre a dedicarsi alla tutela degli animali – come la migrazione delle anguille e il monitoraggio dei pesci più giovani – si impegna a mantenere l’ambiente fluviale pulito. Attualmente, per esempio, sta cercando di fare vietare a Londra la vendita di acqua nelle bottigliette di plastica e si sta occupando del trattamento delle acque reflue. Grazie a tutte queste azioni, si legge nel rapporto, la qualità dell’acqua è migliorata, con concentrazioni di ossigeno disciolto che mostrano un aumento dal 2007 al 2020. Una situazione che si vuole preservare se non addirittura migliorare. Nel 2025, infatti, è prevista l’apertura di una rete fognaria sotterranea – chiamata Thames Tideway Tunnel-, che si estenderà per 25 chilometri e contribuirà, ripulendo il fiume da liquami grezzi e rifiuti, a salvaguardare la sua biodiversità.

[di Eugenia Greco]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI