La Corte europea dei dei diritti dell’uomo ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcuni poliziotti condannati per l’irruzione e il pestaggio dei manifestanti che dormivano alla scuola Diaz durante il G8 di Genova la sera del 21 luglio 2001. Secondo la Corte non è emersa nessuna violazione dei diritti degli agenti condannati, che hanno avuto un processo equo. I ricorsi sono stati giudicati “manifestamente infondati”. Non è la prima volta che la Corte interviene sui pestaggi avvenuti alla scuola Diaz. Nel 2015 condannò lo Stato italiano al risarcimento di un manifestante, evidenziando come durante l’operazione fossero avvenuti eventi contrari agli articoli 3, 6 e 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, relativo alla tortura e alle condizioni e punizioni degradanti e inumane. Il 22 giugno 2017 la stessa Corte ha nuovamente condannato l’Italia, riconoscendo che le leggi dello Stato risultano inadeguate a punire e a prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell’ordine.