mercoledì 4 Giugno 2025

L’Italia guida il fronte europeo che vuole abbandonare le norme contro la deforestazione

Undici Paesi europei hanno chiesto alla Commissione UE di rinviare e depotenziare la legge contro la deforestazione, che dovrebbe entrare in vigore alla fine del 2025. La richiesta è stata presentata da Austria e Lussemburgo, a cui si sono accodati altri nove Paesi, tra cui, come ormai è solita fare, anche l’Italia. La norma sul disboscamento imporrebbe agli operatori di garantire che soia, carne, olio di palma, cacao e caffè non provengano da aree disboscate, ma i ministri dell’Agricoltura degli undici Paesi membri sostengono che i criteri da seguire siano troppo gravosi. Quella proveniente da Austria e Lussemburgo è solo l’ultima delle richieste dei Paesi europei volte a demolire le norme ambientali pensate dalle istituzioni comunitarie. In queste iniziative, l’Italia figura sempre tra i principali Paesi coinvolti, guidando il fronte europeo che si batte contro le leggi sulla tutela dell’ambiente.

La lettera contro la legge sulla deforestazione è stata inviata alle istituzioni lo scorso 23 maggio su iniziativa di Austria e Lussemburgo ed è stata firmata da Italia, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Lettonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia. In essa, i Paesi sostengono che, malgrado le diverse deroghe già concesse «gli obblighi imposti ad agricoltori e silvicoltori rimangono elevati, se non impossibili da attuare»; essi, si legge nel testo, «sono sproporzionati rispetto all’obiettivo del regolamento, che è quello di prevenire la deforestazione laddove effettivamente si verifica». Per tale motivo, i Paesi propongono «una riduzione più sostanziale degli oneri amministrativi associati al regolamento sulla deforestazione».

Di preciso, i firmatari vogliono che l’UE inserisca la legge sulla deforestazione nei piani di semplificazione già avanzati dalla Commissione. I Paesi chiedono inoltre di: introdurre Paesi o regioni con un rischio di deforestazione insignificante che siano esenti dai controlli imposti dalla legge; in queste stesse aree, introdurre un meccanismo di compensazione che permetta di disboscare se si ripiantano alberi in un’altra zona; imporre controlli sui prodotti in entrata; introdurre la possibilità di effettuare controlli basati su un’analisi del rischio priva di tassi minimi.

La richiesta di semplificare e ridurre le norme della legge sulla deforestazione, è solo l’ultima di una serie di iniziative volte a depotenziare o rinviare le leggi per la tutela dell’ambiente, primo fra tutti il Green Deal. In queste occasioni, l’Italia figura sempre tra le prime promotrici e guida il fronte UE contro l’ambientalismo. Il nostro Paese è stato in passato l’unico a votare contro i divieti sulla pesca a strascico, riuscendo, a fine 2024, a boicottare la norma. L’Italia si è poi mossa contro la norma sulla riduzione delle emissioni industriali, riuscendo a ridurre i limiti imposti agli allevamenti intensivi; ha votato contro la legge sul ripristino della natura, che tuttavia è stata approvata; ha contribuito alla riqualificazione al ribasso dello status di tutela del lupo; si è schierata contro la riduzione delle emissioni del settore auto, approvata a inizio maggio 2025. Sulla deforestazione, inoltre, l’Italia è stata tra le promotrici del rinvio della norma approvato a fine dicembre 2024.

Avatar photo

Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria