Domenica in Slovenia si è tenuto un referendum sulla legge che avrebbe introdotto il suicidio assistito per adulti con malattie terminali o gravi sofferenze senza possibilità di cura. Il 53 per cento dei votanti ha respinto la norma, contro il 47 per cento favorevole, impedendone così l’entrata in vigore nonostante l’approvazione parlamentare di luglio. La consultazione era stata richiesta da una petizione sostenuta da Chiesa cattolica e partiti conservatori, che contestavano la compatibilità della legge con la Costituzione e chiedevano migliori cure palliative. Per 12 mesi il parlamento non potrà riproporre una legge simile.



