lunedì 24 Novembre 2025

Ucraina, l’Ue prova a boicottare il piano Trump: «integrità territoriale e Nato al fronte»

Sono 24 i punti della controproposta dell’Europa al piano degli USA per la pace tra Russia e Ucraina. Bruxelles non vuole rimanere spettatrice di un disegno negoziale a guida americana e al vertice di Ginevra ha avanzato il suo piano alternativo che riflette gli «interessi internazionali» di Kiev. La bozza, che cancella quattro punti del piano americano, rivendica l’integrità territoriale ucraina, garanzie di sicurezza analoghe all’articolo 5 della NATO e un percorso aperto verso l’Alleanza atlantica. Per il Segretario di Stato USA Marco Rubio si è tenuto «l’incontro più produttivo finora» e si augura che si possa «chiudere entro giovedì», data di scadenza fissata proprio dal presidente Donald Trump. Cauta la premier italiana Giorgia Meloni che, da Johannesburg, tenta una mediazione, sottolineando la disponibilità di Trump a rivedere il piano in chiave compatibile con gli interessi nazionali ucraini.

La controproposta europea è stata formulata da Francia, Germania, Regno Unito e Commissione UE e si focalizza, a partire dal primo articolo, sulla sovranità ucraina. Nella controbozza UE si corregge la linea americana a partire dalle concessioni territoriali e dalle garanzie di sicurezza: l’adesione dell’Ucraina alla NATO non è esclusa, ma subordinata al consenso degli alleati e le garanzie di sicurezza sono giuridicamente vincolanti, similmente all’articolo 5 della NATO. Il negoziato sui territori inizierà «dalla Linea di Contatto» e non dal riconoscimento di fatto di alcune aree come russe, negando così a Mosca i territori conquistati a partire dal 2014. Le questioni territoriali saranno discusse e risolte solo dopo un cessate il fuoco «completo e incondizionato». Il ridimensionamento dell’esercito ucraino dovrebbe poi stabilirsi a 800mila uomini, 200 mila in più di quanto previsto dal piano americano, con una postilla: «In tempo di pace». L’Ucraina diventerà membro UE. Le sanzioni alla Russia potranno essere ridotte gradualmente dopo una pace sostenibile, ma resterà la possibilità di reintrodurle se gli accordi verranno violati, mentre l’utilizzo degli asset sovrani russi congelati viene visto come leva per risarcire Kiev. Verrà introdotto un monitoraggio internazionale sul cessate il fuoco, guidato dagli Stati Uniti, da parte dei partner dell’Ucraina, prevalentemente da remoto, utilizzando satelliti, droni e altri strumenti tecnologici. L’Ucraina riprenderà il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia e della diga di Kakhovka. La Russia rimpatrierà tutti i bambini ucraini deportati illegalmente e le parti in conflitto concorderanno per uno scambio di tutti i prigionieri di guerra secondo il principio «tutti per tutti», mentre Mosca rilascerà tutti i detenuti civili.

«Sono molto ottimista», ha dichiarato Rubio in conferenza stampa, «nessuna delle questioni ancora irrisolte è insormontabile», tanto che il team di negoziatori di Washington avrebbe già redatto un quadro di pace “aggiornato e perfezionato” dopo i colloqui a Ginevra, apportando «alcune modifiche». A fargli eco è il capo dell’ufficio della presidenza ucraina Andriy Yermak, secondo cui l’incontro di domenica è stato «molto produttivo». Sui social, Volodymyr Zelensky ha ringraziato l’Europa e gli Stati Uniti e ha respinto le critiche di Trump che parlava di «zero gratitudine» da parte di Kiev, ribadendo la necessità di mantenere il sostegno internazionale. Intanto, il cancelliere Friedrich Merz ha rimarcato che «le condizioni non negoziabili sono senza dubbio l’integrità territoriale dell’Ucraina e il diritto del Paese a esistere. Su questo non si può trattare». A parlare di modifiche e non di veri piani alternativi è stata Giorgia Meloni, impegnata domenica nel G20 di Johannesburg: «Ho trovato disponibilità» a emendare il piano di pace per l’Ucraina, ha spiegato la premier dopo una telefonata con Donald Trump, per cui non è il caso di lavorare su «una totale controproposta», ma sui 28 punti del piano avanzato dalla Casa Bianca.

La partita negoziale si gioca ora su più tavoli: quello statunitense che punta a una conclusione rapida e quello europeo che, alzando la posta sul tavolo, cerca di sabotare l’ultima occasione per Kiev di scongiurare la prosecuzione del conflitto, comportando tempi più lunghi, maggiori rischi diplomatici e ancora perdita di vite umane. Pur di evitare una resa parziale dell’Ucraina, gli europei tirano dritto, oltre la scadenza di giovedì imposta da Trump, e preparano un piano B per sostenere Kiev anche senza gli Stati Uniti, puntando su intelligence e armamenti, a partire dall’integrazione delle risorse satellitari per compensare il calo dello spionaggio USA, fondamentale per prevenire attacchi russi. Sul fronte militare, però, le forniture di missili antiaerei rallentano: le donazioni americane sono cessate e il programma Purl procede con estrema lentezza.

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Enrica Perucchietti

Laureata con lode in Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice ed editor. Collabora con diverse testate e canali di informazione indipendente. È autrice di numerosi saggi di successo. Per L’Indipendente cura la rubrica Anti fakenews.

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1 commento

  1. Il doppio gioco dei Poteri Occulti prosegue.
    Le condizioni degli USA sono disperate e necessitano l’affondo dell’economia europea, grazie alla loro corrispondente VD Leyen, per premere sull’allargamento del confitto internazionale.

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