martedì 18 Novembre 2025

Prato: operai aggrediti dai padroni della fabbrica perché chiedono il rispetto del contratto

Il sindacato di base Sudd Cobas ha denunciato una aggressione ai lavoratori in presidio presso la Euroingro di Prato, il centro di distribuzione all’ingrosso dell’abbigliamento più grande di Prato. Un gruppo di una trentina di persone, «tra cui alcuni padroni delle aziende interne alla Euroingro», ha attaccato il presidio fuori dal centro di distribuzione presso il Macrolotto 1, devastando i gazebi. Nell’aggressione sono rimasti feriti anche due agenti della digos; fermati due aggressori. I lavoratori erano in presidio per denunciare le condizioni di sfruttamento lavorativo che gli imporrebbe l’azienda: il sindacato parla di turni da 12 ore 7 giorni su 7, e chiede regolari contratti da 8 ore per 5 giorni. Quella dei lavoratori di Euroingro è solo una delle tante situazioni denunciate dal sindacato negli ultimi anni. I lavoratori che si sollevano non sono nuovi nemmeno ad aggressioni e altre forme di intimidazione; l’ultimo episodio di violenza segnalato risale allo scorso settembre.

L’attacco ai lavoratori di Euroingro è avvenuto ieri, 17 novembre. I video diffusi da Sudd Cobas mostrano un gruppo di sindacalisti avvicinarsi verso il presidio seguiti da un folto gruppo di persone. Arrivato vicino ai lavoratori, gli aggressori hanno tirato dritto verso il gazebo, che si trovava alle spalle del gruppo in presidio, scaraventando a terra un’agente della polizia; subito dopo sono scoppiati brevi scontri che hanno interessato altri agenti delle forze dell’ordine, sindacalisti e lavoratori, colpiti dagli aggressori; tra questi, Sudd Cobas ha riconosciuto alcuni dei datori di lavoro. Nel caos generatosi, un uomo è riuscito ad avvicinarsi al gazebo, buttandolo a terra; dopo le colluttazioni, la polizia ha fermato due degli aggressori, portandoli via.

I lavoratori di Euroingro erano in presidio per denunciare le proprie condizioni di lavoro di sfruttamento, con turni da 12 ore al giorno 7 giorni su 7, spesso senza contratto o con contratto part time. La vertenza dei lavoratori era stata lanciata lo scorso 1° novembre, quando più di cinquanta operai avevano organizzato un presidio proprio davanti al Macrolotto 1, per poi muoversi in corteo davanti a un negozio. Il 7 novembre era stato messo in piedi un altro presidio. Il sindacato chiede di regolarizzare i lavoratori in nero e “grigi”, riconoscendo loro contratti da 8 ore per 5 giorni.

Negli ultimi mesi, “8X5” è diventato una sorta di motto per i lavoratori del settore tessile di Prato: gli operatori a denunciare analoghe condizioni di sfruttamento sono infatti diversi, e lavorano per altrettante aziende. Nei mesi sono stati lanciati diversi presidi e manifestazioni per scardinare quello che pare ormai essere un fenomeno sistematico, che coinvolge la maggior parte dei lavoratori del settore. A essere ricorrente sembra essere anche l’uso della violenza da parte dei datori di lavoro: quella di ieri non è infatti la prima volta che il sindacato denuncia l’uso della violenza da parte dei proprietari delle aziende. L’ultimo episodio risale allo scorso settembre, e ha coinvolto i lavoratori della stireria industriale Alba Srl, presi a calci e pugni dalla stessa proprietaria dell’azienda. Nemmeno un anno prima, a ottobre del 2024, i lavoratori e i sindacalisti in presidio presso uno stabilimento tessile a Seano erano stati aggrediti da un gruppo di persone incappucciate e vestite di nero, armate di spranghe di ferro. In queste due occasioni, le richieste e le denunce dei lavoratori erano le stesse dei colleghi di Euroingro: venire regolarizzati e smettere di lavorare a ritmi massacranti.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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