lunedì 3 Novembre 2025

Valditara ha impedito un convegno contro la militarizzazione nelle scuole

Il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha revocato l’accreditamento del corso di formazione online per docenti La scuola non si arruola, previsto per il 4 novembre e promosso dal Centro Studi CESTES e dall’Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università. L’iniziativa, alla quale si erano già iscritti oltre mille insegnanti, intendeva affrontare i temi della pace, del riarmo e del ruolo della scuola di fronte ai conflitti. Il ministero ha motivato la decisione sostenendo che il corso «non appare coerente con le finalità di formazione professionale del personale docente» e che i contenuti proposti risultano «estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali». Gli organizzatori denunciano una grave violazione della libertà di formazione e di espressione del personale scolastico. I legali del CESTES, intanto, sono al lavoro per tutelare il diritto dei docenti a una formazione libera e consapevole.

Il corso avrebbe dovuto aprirsi con un intervento di Roberta Leoni, docente e presidente dell’Osservatorio, e avrebbe visto l’intervento di personalità quali Luciano Vasapollo (direttore del CESTES, Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali), Antonio Mazzeo (docente e giornalista), Marco Meotto (docente e ricercatore), Mjriam Abu Samra (ricercatrice e attivista italo-palestinese), Raffaele Spiga (di BDS Italia), Tommaso Marcon e Leonardo Cusmai (studenti, rispettivamente membri dei collettivi studenteschi OSA e Cambiare Rotta). Gli incontri avrebbero dovuto avere al centro temi quali la militarizzazione dell’istruzione e del sapere, repressione e decolonizzazione. La giornata non era stata scelta casualmente: il 4 novembre, infatti, si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, istituita con la legge n.27 del 1° marzo 2024 varata dall’attuale governo. In questa data, come sottolinea l’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole, i docenti vengono invitati ad accompaganre gli sutdenti in attività che esaltino i valori della patria e del sacrificio, «con particlare riferimento al primo conflitto mondiale».

«Si tratta invece, a nostro avviso, di un salto di qualità dell’ideologia militarista che porta dentro le scuole di ogni ordine e grado una forte ventata di nazionalismo, attraverso la retorica del compimento dell’unità nazionale, e di militarismo, con ampio ricorso alla retorica del sacrificio. La storia ci ricorda invece che la Prima Guerra Mondiale fu, per il nostro Paese, oltre che un atto di aggressione, una vera e propria carneficina», scrive l’Osservatorio. Un punto di vista di certo non condiviso dal MIM, che ha revocato l’iniziativa con la scusa l’attività era stata presentata come organizzata dall’Osservatorio (ente non accreditato presso il ministero) in collaborazione con il CESTES (ente accreditato) e non viceversa. Per l’Osservatorio, le motivazioni dietro alla decisione del MIM sono «politiche», dal momento che «ogni iniziativa nelle scuole e nelle università che contesti storicamente la equiparazione tra antisionismo e antisemitismo (in Parlamento hanno depositato una legge che trasforma le critiche allo Stato di Israele in una minaccia al popolo ebraico punibile dal Codice Penale) viene considerata una sorta di minaccia per un governo complice del genocidio».

L’Osservatorio ha deciso di “disobbedire” alle indicazioni del ministero e confermato il Convegno per la giornata del 4 novembre, con lo stesso programma. Non trattandosi di un evento accreditato presso il MIM, tuttavia, il personale scolastico che deciderà di prendervi parte non potrà chiedere un esonero dall’attività lavorativa per fini di formazione. A seguire, inoltre, è stata chiamata una mobilitazione che riguarderà decine di piazze in tutta Italia.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

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