La marina israeliana ha attaccato la Global Sumud Flotilla. Gran parte dei 45 vascelli della missione umanitaria è stata intercettata e gli attivisti a bordo arrestati illegalmente. Di tutta risposta, in Italia decine di piazza si sono riempite di manifestanti al grido di “Blocchiamo tutto” e l’Unione Sindacale di Base (USB) e la CGIL hanno proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata di domani, 3 ottobre, che si unirà dunque a quello annunciato dai Cobas il 18 settembre scorso. Saranno coinvolti tutti i settori pubblici e privati, con l’obiettivo di dare continuità allo sciopero generale del 22 settembre, quando in piazza sono scese centinaia di migliaia di italiani. Un’ipotesi che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini intende scongiurare, valutando l’uso della precettazione che declasserebbe di fatto lo sciopero generale a disservizio.
Le richieste della mobilitazione sono chiare: «interrompere ogni relazione militare, commerciale e non, con uno Stato protagonista di un genocidio, rifiutarsi di lavorare per uno Stato che non solo vende armi e collabora a tutti i livelli con Israele, ma che destina decine e decine di miliardi alla folle corsa al riarmo invece di destinarle ad assicurare diritti sociali, salari dignitosi e servizi pubblici», come scrive USB, che ha già organizzato lo sciopero del 22 settembre. «Lo avevamo detto e lo faremo: quanto accaduto oggi alla Flotilla rende necessario tornare in piazza e bloccare nuovamente il paese per esprimere solidarietà agli attivisti della Global Sumud Flotilla e per continuare a denunciare il genocidio del popolo palestinese», aggiunge l’Unione Sindacale di Base nell’annunciare per domani lo sciopero generale senza i dieci giorni di preavviso previsti ordinariamente. Stando alla legge n. 146/90 è possibile convocare uno sciopero generale senza preavviso in risposta a eventi gravi e improvvisi: l’attacco all’ordine costituzionale e la lesione dell’incolumità dei lavoratori. Due fattispecie che gli organizzatori invocano, facendo appello a una serie di articoli della Costituzione e di trattati ratificati dall’Italia. La CGIL, nel fare eco a USB, sottolinea come l’aggressione israeliana alla Global Sumud Flotilla sia «un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati».
Non sembra essere della stessa opinione la Commissione di garanzia degli scioperi (istituita proprio dalla legge n. 146/90), secondo cui il mancato preavviso della mobilitazione annunciata da USB e CGIL non è giustificato. Appare dunque probabile l’intervento di Matteo Salvini, pronto a precettare lo sciopero e a limitarlo. La retorica adoperata è la solita: «evitare che una minoranza irresponsabile possa danneggiare milioni di italiani», come si legge sul sito del MIT. Un eccesso di zelo che puntualmente pare smaterializzarsi durante i disagi quotidiani avvertiti da residenti e pendolari per gli spostamenti su ruota e rotaia, a suon di ritardi, cancellazioni e infrastrutture fatiscenti.
In attesa di saperne di più sull’eventuale precettazione gli scioperi generali di USB e CGIL restano confermati, così come quello dei Cobas, annunciato col preavviso dei dieci giorni e quindi non a rischio di limitazione. I primi lavoratori a incrociare le braccia saranno quelli delle ferrovie, dalle 21 di questa sera alle 20:59 di domani, con due fasce di garanzie previste: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 del 3 ottobre. Durante lo sciopero generale saranno infatti garantiti i servizi minimi essenziali. Anche il personale autostradale inizierà lo sciopero in serata, dalle 22. Dalla mezzanotte si aggiungerà invece il resto delle categorie dei lavoratori, dalla scuola alla sanità e vigili del fuoco (dalle 8 alle 14), passando per l’intero settore privato.





Penso sia necessario chiarire. Lo sciopero generale del 3 e gli scioperi precedenti sono stati proclamati e organizzati dai Sindacati Combattenti, Il SiCobas, la USB. Il SiCobas fece un appello alla base della CGIL per partecipare allo sciopero e aggregarsi alle mobilitazioni. La CGIL si e’ aggiunta al carro, sia perché temeva lo sganciamento della propria base, sia perché cerca di cavalcare la tigre contando di poterla controllare, cioe’ tenere sotto controllo le masse per favorire la pace sociale a profitto di capitalisti. Ormai il dado e’ tratto. I Sindacati Combattivi hanno guadagnato la fiducia delle masse, in conseguenza anche di lotte operaie organizzate contro la volonta’ dei Sindacati Istituzionali e portate vittoriosamente a termine.
I sindacati italiani si arrampicano sugli specchi. Nessuno dei presenti sulla Flotilla, per quanto giuste siano le rivendicazioni, ha un contratto di lavoro con gli organizzatori ergo non esiste nessun attacco alla Costituzione italiana. Cosa avvenuta invece durante gli scellerati lockdown e gli obblighi vaccinali. Ma come sempre il popolino si fa’ prendere in giro dagli slogan di coloro che a suo tempo nulla hanno fatto per proteggerlo.