Ieri, martedì 23 settembre, a Roma, è iniziato il processo per diffamazione intentato da ENI contro Greenpeace Italia, Greenpeace Paesi Bassi e ReCommon. La multinazionale accusa le organizzazioni di aver promosso una «campagna d’odio», ma queste denunciano l’azione come una causa temeraria volta a intimidire chi critica l’azienda e il suo ruolo nella crisi climatica. La coalizione europea CASE ha già certificato il procedimento come tale. ENI è accusata di distogliere l’attenzione dalla “Giusta Causa” avviata nel 2023 per denunciare le responsabilità del Cane a Sei Zampe nell’attuale crisi climatica. Greenpeace e ReCommon promettono di continuare la denuncia pubblica.