lunedì 15 Settembre 2025

Decine di migliaia di utenti senza rete: Starlink sotto accusa per i suoi blackout

Nella mattina di lunedì 15 settembre, il servizio satellitare Starlink ha subito un’interruzione che ha lasciato decine di migliaia di utenti senza connessione a Internet. Il disservizio, stando alle prime ricostruzioni, si è protratto per meno di due ore e risulta ormai rientrato. Nonostante ciò, molti utenti lamentano che simili blackout stiano diventando sempre più frequenti, mentre l’azienda raramente offre spiegazioni trasparenti sull’accaduto.

Per avere un quadro d’insieme, occorre guardare ai dati di Downdetector, portale che monitora in tempo reale la tenuta dei servizi sul web aggregando segnalazioni da varie fonti. Secondo la piattaforma, oltre 40.000 utenti statunitensi hanno iniziato a riscontrare problemi intorno alle sei del mattino (ora italiana). Il 40% degli utenti ha subito un blackout totale dei servizi, mentre il 59% ha evidenziato difficoltà di accesso alla rete. IlSebbene le segnalazioni siano state più consistenti negli Stati Uniti, disservizi sono stati riportati anche in altri Paesi. Italia i clienti del servizio hanno segnalato un 65% di disconnessioni complete e un 34% di problemi d’accesso a internet. “Starlink sta subendo un’interruzione di servizio. Il nostro team sta investigando”, ha dichiarato l’azienda in un post, poi rimosso.

Questo inciampo, seppur di breve durata, arriva in un momento delicato per Starlink. La costellazione satellitare è promossa come strumento utile a portare Internet nelle aree rurali e nei territori non coperti dalla fibra. Un intento nobile, se non fosse che l’impresa ostacola attivamente le azioni governative che consentirebbero l’estensione delle infrastrutture di fibra ottica. La bontà dell’utilizzo di Starlink come sostituto del cablaggio tradizionale è però costantemente messa in discussione. Lo scorso giugno, il ricercatore NASA Denny Oliveira ha per esempio condiviso uno studio che mostra come le tempeste solari possano accelerare il rientro in atmosfera dei satelliti Starlink, riducendone la vita utile più di quanto stimato ufficialmente dall’azienda.

Il 23 luglio, Starlink ha dato il via alla sua collaborazione con l’azienda telefonica T-Mobile per portare la connessione satellitare direttamente sugli smartphone personali. Il 24 luglio, il giorno dopo, i servizi hanno subito un arresto su scala globale. Non è chiaro se ci sia un collegamento tra i due fenomeni. Il Vicepresidente di Starlink Engineering, Michael Nicolls, si è limitato a giustificare il disservizio parlando genericamente di un difetto legato a problemi coi software che vengono impiegati per gestire la rete. Elon Musk, proprietario e CEO dell’impresa, ha rassicurato su X che il problema è stato risolto e che non si sarebbe più ripresentato. 

Anche le cause dell’ultimo blocco non sono state adeguatamente precisate. Online ci si lancia in mille teorie: c’è chi ipotizza un errore in fase di aggiornamento, chi chiama in causa le tempeste solari. Quel che è certo è che il blackout cade in un periodo strategico per l’azienda. L’11 settembre, Starlink ha investito 17 miliardi di dollari per comprare da EchoStar le licenze di spettro che gli permetteranno di configurare servizi 4G/5G. Nello stesso periodo, Musk ha inoltre rivelato che la sua azienda satellitare ha intenzione di sviluppare nell’arco dei prossimi due anni delle soluzioni tecniche che siano in grado di connettere gli smartphone direttamente ai satelliti, senza passare attraverso un operatore intermedio.

Questi sviluppi hanno alimentato le speculazioni su un possibile ingresso diretto di Starlink nel settore della telefonia, una prospettiva che si è ripercossa immediatamente sulle valutazioni in borsa di giganti quali AT&T, T-Mobile e Verizon. Tuttavia, l’abitudine di Musk a promettere risultati ambiziosi in tempi ridotti – spesso senza rispettare le scadenze dichiarate – unita ai blackout ricorrenti, solleva dubbi sulla reale solidità delle infrastrutture di Starlink e sulla sua possibilità che queste possano soppiantare, più che affiancare, le reti di terra.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

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