Cambio al vertice nella classifica dei miliardari. Larry Ellison, cofondatore e Chief Technology Officer del colosso del software Oracle, ha sorpassato Elon Musk ed è diventato l’uomo più ricco del mondo, dopo una giornata record per la capitalizzazione di Oracle, spinta da ricavi cloud e intelligenza artificiale. L’ottantunenne imprenditore californiano ha visto il suo patrimonio salire a circa 393 miliardi di dollari, contro i 385 miliardi del patron di Tesla e SpaceX.
L’impennata è stata determinata dal rialzo record delle azioni Oracle, cresciute di oltre il 40%, in una sola seduta grazie ai risultati trimestrali superiori alle attese, portando la capitalizzazione dell’azienda da 678 a 943 miliardi di dollari. Un balzo che ha generato il più grande incremento giornaliero mai registrato in una fortuna personale, secondo il Bloomberg Billionaire Index. In Sole 24 Ore, Ellison ha guadagnato oltre 101 miliardi, un dato che rende l’idea della volatilità e della sproporzione che caratterizzano la finanza contemporanea. Solo qualche ora prima, secondo la classifica stilata da Forbes e pubblicata il 9 settembre, l’uomo più ricco d’America era ancora Elon Musk, seguito proprio da Ellison e Mark Zuckerberg.
Il successo di Oracle si lega a contratti miliardari nel segmento cloud, incluso l’accordo con OpenAI, e a una pipeline di ricavi futuri che gli analisti hanno accolto come una garanzia di crescita. L’azienda, fondata nel 1977 e per anni associata ai database aziendali, ha saputo riconvertirsi in fornitore di infrastrutture digitali per l’era dell’intelligenza artificiale. Ellison, spesso descritto come visionario e testardo, ha guidato questa transizione senza arretrare di fronte a colossi come Amazon, Microsoft e Google e i suoi successi maggiori come imprenditore tech li ha ottenuti prima ancora dell’avvento dell’era digitale. La sua ostinazione a puntare sul cloud, quando altri lo davano per spacciato, ha trasformato Oracle in uno dei protagonisti della rivoluzione tecnologica.
Ellison non è solo una figura chiave della Silicon Valley, ma anche l’incarnazione del sogno americano, fatto di visioni pionieristiche e riscatto sociale. Nato a New York nel 1944, è stato adottato a nove mesi dagli zii dopo l’abbandono da parte della madre naturale. Nel 1977 ha fondato Oracle, allora con il nome di Software Development Laboratories, imponendola progressivamente come uno dei pilastri della Silicon Valley. Pur avendo lasciato il ruolo di amministratore delegato nel 2014, è rimasto in prima linea come Chief Technology Officer, delineando la continuità del progetto. Il sorpasso su Musk, che solo fino a pochi giorni fa sembrava irraggiungibile, è anche il simbolo di questo cambio di paradigma: la ricchezza non si misura più solo con le auto elettriche o le missioni spaziali, ma con la capacità di gestire i dati e le infrastrutture digitali che alimentano l’IA.
Accanto alle performance di mercato, un altro fattore che rafforza la posizione di Ellison è il rapporto stretto con la politica americana. Ellison, repubblicano, è amico di lunga data di Donald Trump e, a differenza di Musk, ha mantenuto un rapporto stabile con il tycoon, apparendo regolarmente con lui in eventi tecnologici e beneficiando di contratti governativi. Ellison ha avuto, infatti, un ruolo di rilievo nel sostenere Trump durante la sua campagna presidenziale, e i primi decreti della nuova amministrazione repubblicana hanno mostrato segnali di riconoscenza verso le oligarchie tech che ne hanno appoggiato l’ascesa, tra cui la stessa Oracle. Con il piano di investimento dal valore di 500 miliardi di dollari, denominato Stargate, si è data vita a una joint venture tra OpenAI, Oracle e SoftBank per la costruzione di infrastrutture necessarie allo sviluppo dell’IA. L’Agenzia NATO per le Comunicazioni e l’Informazione (NCIA) ha, inoltre, avviato un progetto di migrazione dei propri carichi di lavoro IT mission-critical verso Oracle Cloud Infrastructure (OCI). L’iniziativa, annunciata da Oracle e sviluppata in collaborazione con Red Reply e Shield Reply e con l’appaltatore principale Thales, segna un passaggio strategico per la modernizzazione in sicurezza delle infrastrutture tecnologiche della NATO. Questo intreccio tra potere economico e sostegno politico contribuisce a spiegare non solo la solidità dell’impero industriale di Ellison, ma anche la capacità di cementare rapporti con lo Stato, trasformando Oracle in un attore strategico sia per l’economia digitale sia per gli equilibri geopolitici degli Stati Uniti e dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica.
Resta da capire quanto sia stabile questa leadership. Le classifiche dei miliardari dipendono dall’andamento azionario e, come dimostra il caso di Forbes, possono mutare nel giro di poche ore. Per mantenere il nuovo traguardo, Ellison, attraverso Oracle, dovrà mantenere il passo, consolidare i contratti e difendere la sua posizione in un mercato dominato da pochi giganti. Una delle carte più recenti giocate dall’imprenditore statunitense è il mega accordo da 300 miliardi di dollari siglato con OpenAI: un contratto pluriennale (circa cinque anni) che prevede l’acquisto da parte di OpenAI di potenza di calcolo tramite Oracle che richiederà 4,5 gigawatt di capacità energetica, all’incirca paragonabile all’elettricità consumata da circa 4 milioni di persone. Questo accordo ha avuto un effetto immediato sul titolo Oracle, che è decollato, contribuendo in modo determinante al balzo patrimoniale di Ellison. L’impegno richiesto da una simile infrastruttura è enorme: nuove capacità di data center, assunzione di costi operativi elevati, grande investimento in hardware e potenza. Musk, dal canto suo, conserva attività diversificate e una base patrimoniale che non dipende solo da Tesla: SpaceX e altri progetti restano fonti di valore. Il sorpasso di Ellison su Musk segna un momento storico, ma non una certezza assoluta. È la fotografia di un capitalismo dominato dalle aspettative più che dai flussi reali, dove un imprenditore ottantunenne diventa il volto della nuova ricchezza globale, mentre gli Stati e le economie nazionali inseguono colossi in grado di muovere capitali che superano quelli di intere nazioni.
Era da immaginarselo che anche lui aveva subito un profondo trauma infantile con grave carenza affettiva; trauma che ha cercato di superare con il denaro di cui beneficeranno gli eredi…