martedì 2 Settembre 2025

Von der Leyen annuncia un piano europeo per la difesa e l’invio di truppe a Kiev

Mentre l’ipotesi di un incontro a tre tra Putin, Zelensky e Trump inizia a svanire, l’Unione Europea sembra avere bene in mente come fornire all’Ucraina le tanto discusse “garanzie” per frenare eventuali attacchi russi: inviare truppe comunitarie. A dirlo è stata la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel corso del suo tour degli Stati orientali dell’Unione, in cui ha annunciato anche un potenziamento degli investimenti nel settore bellico. Von der Leyen ha affermato che l’Unione ha una «chiara tabella di marcia» per l’eventuale invio di soldati a Kiev una volta terminata la guerra. Secondo i piani dell’UE, le truppe verrebbero coordinate da Francia e Regno Unito e troverebbero il supporto logistico degli Stati Uniti; Berlino, invece, si è detta contraria, mentre l’Italia sembra pronta a inviare sul campo i propri sminatori e a fornire supporto esterno. L’annuncio di von der Leyen arriva mentre i leader comunitari si preparano per il prossimo incontro sulla questione ucraina, previsto il prossimo giovedì a Parigi.

Le dichiarazioni di von der Leyen sono arrivate nel corso di una intervista al quotidiano statunitense Financial Times. Von der Leyen ha detto al quotidiano che i leader europei hanno in mente «piani piuttosto precisi» per potenziali dispiegamenti militari in Ucraina come principale “garanzia di sicurezzapost-bellica, punto focale delle richieste di Kiev; il piano, sostiene la presidente, avrebbe il supporto degli USA, e sarebbe stato discusso nel corso dell’ultimo incontro alla Casa Bianca tra Trump, Zelensky e i vertici dei principali Paesi europei: «Il presidente Trump ci ha rassicurato che ci sarà una presenza americana come parte del sostegno», ha affermato; «è stato molto chiaro e ce lo ha ripetutamente confermato». Le truppe dovrebbero includere decine di migliaia di personale a guida europea, mentre gli Stati Uniti fornirebbero supporto di diverso tipo, tra sistemi di comando e controllo, e risorse di intelligence e sorveglianza. Parallelamente, l’UE sta esplorando nuovi modi per finanziare le forze armate ucraine.

«Schierare le truppe è una delle decisioni sovrane più importanti di una nazione» ha ammesso la stessa presidente. Effettivamente, non tutti gli Stati sembrano pronti a dispiegare i propri soldati con leggerezza: il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha criticato duramente von der Leyen per le sue dichiarazioni, e i Paesi dell’Europa orientale, tra cui la Polonia, non vogliono essere coinvolti per timore di essere trascinati in un conflitto con la Russia. Anche Spagna e Grecia sembrano poco convinte. L’Italia, invece, ha detto di non volere inviare soldati in Ucraina, ma ha dato disponibilità a spedire sminatori, fornire sorveglianza aerea, e addestrare i soldati ucraini fuori dal Paese. L’annuncio di von der Leyen arriva qualche giorno prima di un incontro tra i leader europei per parlare proprio della questione ucraina. Il vertice si terrà giovedì 4 settembre a Parigi, e dovrebbe vedere la partecipazione del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del primo ministro britannico Keir Starmer, del segretario generale della NATO Mark Rutte e della stessa von der Leyen. La premier italiana Giorgia Meloni non dovrebbe essere presente in Francia, perché ha in piano di ricevere il presidente polacco, ma non è escluso che si colleghi da remoto.

Nel corso dell’intervista, von der Leyen ha parlato anche del piano di riarmo, affermando che l’UE sta studiando un modo per aumentare i propri investimenti interni. A dirlo è stato anche il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, che ha affermato che l’UE sta lavorando per rafforzare le proprie industrie e allo stesso tempo intensificare il commercio di armi. Anche secondo la presidenza danese di turno rafforzare l’industria della difesa europea sarebbe fondamentale; per farlo, ritiene vada implementato il processo di semplificazione della burocrazia in modo da velocizzare gli investimenti.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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