sabato 2 Agosto 2025

Come fare realmente turismo etico, boicottando l’apartheid israeliana

L’industria del turismo ha raggiunto a livello globale 1,4 miliardi di spostamenti nel 2024, con fatturati corrispondenti a circa 1,9 trilioni di dollari, in crescita costante e superando ormai il periodo pre-Covid (secondo dati UNWTO). Il turismo rappresenta inoltre un forte motore di crescita economica per alcune regioni in via di sviluppo, come Nord Africa e America Centrale, che hanno visto crescite record rispettivamente del 22% e del 17% rispetto al periodo pre-pandemico

Di pari passo con la crescita del turismo a livello globale, è maturata una nuova consapevolezza che ha portato alla formazione del cosiddetto “turismo responsabile” e del “turismo etico”: si è affermata in tal modo la coscienza del valore del viaggio come conoscenza e scambio rispettoso tra popoli e culture diverse. È un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni locali e delle comunità ospitanti. Alla luce di questi valori, diventa pertanto inaccettabile lo sfruttamento a fini turistici di beni o territori sottratti con la forza ai legittimi proprietari. Stride, altresì, l’accoglienza turistica di persone che hanno commesso crimini di guerra e che viaggiano impunemente per svago. 

Per questo motivo, il movimento BDS (bdsitalia.org) sta portando l’attenzione sul turismo “non-etico” come potenziale target di boicottaggio e sanzioni, elaborando alcune semplici azioni che tutti noi possiamo compiere per viaggiare in modo più consapevole e, al tempo stesso, per contrastare l’apartheid israeliana e il genocidio in corso a Gaza. Ecco alcune idee per azioni di boicottaggio alla portata di tutti noi.

Boicottare le piattaforme di prenotazione online

Ci sono almeno due situazioni inaccettabili alla base della necessità di boicottare alcune piattaforme di prenotazione online che si stanno rendendo complici dello sterminio in corso. La prima ha a che vedere con il cosiddetto “turismo di guerra”. Tripadvisor pubblicizza macabri tour guidati ai confini di Gaza, come ad esempio il 7 ottobre: Tour del patrimonio e dell’eroismo al confine di Gaza. In questo caso, Tripadvisor diventa veicolo, per soldi, di una pratica disumana che consiste nell’osservazione morbosa di un genocidio in tempo reale. Inoltre, la piattaforma contribuisce alla normalizzazione dell’orrore e del genocidio per cui i visitatori, anziché essere disgustati dai bombardamenti su Gaza, vengono attratti dalla “pornografia della violenza”.

In secondo luogo, è stato evidenziato come alcune delle principali piattaforme di prenotazione online, quali Booking, Airbnb, Expedia e TripAdvisor, mettano a disposizione stanze e appartamenti in colonie israeliane costruite illegalmente in Cisgiordania e Gerusalemme Est. La costruzione di colonie illegali è stata condannata da molteplici risoluzioni, tra cui la Risoluzione 2334 del 2016 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e, più recentemente, dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), che nel luglio 2024 ha ribadito che queste colonie sono state create da Israele in violazione del diritto internazionale. Secondo BDS, le piattaforme di prenotazione online dovrebbero verificare la legalità degli alloggi che vengono messi in affitto, per evitare di divenire complici di violazioni del diritto. L’illegalità di questi affitti turistici era già stata messa in evidenza da un approfondito rapporto di Amnesty International, intitolato Destination: Occupation, pubblicato nel 2019. Purtroppo, da allora la situazione non è migliorata: Booking.com, per esempio, non ha preso provvedimenti per evitare gli illeciti. Per tale motivo, questa piattaforma è stata messa sotto inchiesta con l’ipotesi di riciclaggio, in base a un’indagine di SOMO, un centro di ricerca indipendente sulle multinazionali, che nel 2024 ha presentato un esposto alla procura olandese. Una recente ricerca del Guardian di febbraio 2025 ha confermato come questa pratica sia ancora ampiamente diffusa: attualmente, si possono trovare oltre 760 camere riconducibili a immobili su colonie illegali messe in affitto su Airbnb e Booking. Tutti noi, come consumatori, possiamo boicottare queste piattaforme facendo pressione affinché non vengano più pubblicizzati alloggi in colonie illegali costruite su terreni rubati.

Perseguire l’impunità dei criminali di guerra

Considerando l’alto numero di uccisioni indiscriminate di oltre 55.000 civili (incluse donne e bambini) e di abusi e torture commessi dall’esercito israeliano a Gaza, è molto probabile che numerosi soldati israeliani in libera uscita come turisti siano stati coinvolti in crimini di guerra. Questa la motivazione per cui il titolare di Wind Villa, un hotel di Kyoto, in Giappone, ha chiesto ai suoi ospiti di sottoscrivere al momento del check-in una Dichiarazione di non coinvolgimento in crimini di guerra, in cui il cliente deve dichiarare «di non aver preso parte ad attacchi su civili, uccisioni di prigionieri di guerra, torture o ogni altro atto che ricada sotto l’Articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI)». Sebbene ci siano state proteste da parte dell’ambasciatore israeliano, il titolare è rimasto fermo nelle sue intenzioni, dichiarando che ciò è a tutela e protezione dei suoi ospiti. Una simile dichiarazione, se adottata da tutti gli hotel, o meglio ancora resa obbligatoria dalle autorità di polizia come forma di controllo e prevenzione, potrebbe ostacolare la libera circolazione di criminali di guerra. Inoltre la Hind Rajab Foundation, nata per combattere l’impunità dell’esercito israeliano, monitora gli spostamenti dei militari israeliani all’estero e segnala tempestivamente alle autorità la presenza di possibili criminali di guerra in località di vacanza. Ciascuno di noi si potrebbe far carico di diffondere la conoscenza di tali pratiche presso centri di accoglienza turistica nei luoghi che avrà occasione di visitare.

Aderire alla campagna SPLAI  

Tutti gli spazi turistici, quali ad esempio alberghi, ristoranti, bar, centri culturali e sportivi, possono aderire alla campagna SPLAI (Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana), che promuove la creazione di una rete di spazi che si dichiarano liberi dalla discriminazione e dal razzismo e si impegnano a non avere rapporti con aziende e altre entità complici del regime israeliano di colonialismo, occupazione e apartheid.

Manifestazione di sostegno alla Taverna Santa Chiara, Napoli – maggio 2025.

Recentemente ha avuto grande risalto la polemica sollevata contro la Taverna Santa Chiara a Napoli, accusata falsamente di antisemitismo per avere risposto alle provocazioni di due clienti israeliani sostenitori del genocidio a Gaza e dell’oppressione del loro governo contro il popolo palestinese. Aderire alla campagna SPLAI per luoghi di accoglienza turistica significa anche dimostrarsi accoglienti nei confronti di turisti che condividono princìpi di giustizia e libertà e che rifiutano l’apartheid israeliana. Sottolineiamo che condannare i crimini di Israele non è antisemitismo e che le campagne di boicottaggio di BDS non prendono mai di mira l’identità delle persone, ma le complicità con il regime di oppressione israeliano. 

In conclusione, il turismo può essere un potente veicolo di crescita economica e scambio culturale tra i popoli, ma solo a patto che sia veramente etico. Tutti noi come consumatori critici possiamo sancire comportamenti illeciti e favorire la crescita di valori di giustizia e libertà.

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BDS Italia

BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’occupazione israeliana, costituito da associazioni e gruppi che aderiscono all’appello della società civile palestinese. Il BDS sostiene il semplice principio che i palestinesi hanno gli stessi diritti del resto dell’umanità ed esorta ad agire per fare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale.

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1 commento

  1. Articoli da Medioevo, oggi si combatte quello che succede ad Israele cessando di accettarlo e pubblicando la verità: Quel territorio si chiama Palestina, chi combatte per difendere la propria terra è sempre l’aggredito e solo l’aggressore è un criminale terrorista e se ne deve andare via.
    Non preoccupatevi di sanzioni per questo, come ho spiegato precedentemente, la Demoniocrazia non combatte le opinioni di buon senso, solo le seppellisce sotto un diluvio di notizie di regime.

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