«Con questa legge ho mantenuto tutte le promesse che avevo fatto». È quanto ha affermato ieri il presidente statunitense Donald Trump durante un comizio in Iowa sulla “One Big Beautiful Bill Act” (la “grande e bellissima legge”), approvata ieri in via definitiva dalla Camera controllata dai repubblicani. Nonostante le divergenze e le perplessità che circolavano tra i repubblicani, alla fine solo due dei 220 membri della Camera hanno votato contro, dopo una notte di stallo. Si tratta di una delle iniziative legislative più importanti del secondo mandato di Trump che si fonda su due pilastri: la riduzione della pressione fiscale e l’aumento della spesa per la sicurezza e la difesa delle frontiere. Un punto, quest’ultimo, su cui il presidente statunitense ha posto subito l’accento affermando che «metteremo fine all’invasione dei nostri confini», una tematica particolarmente sentita dal suo elettorato. Secondo i repubblicani, la legge ridurrà le tasse per gli americani in tutte le fasce di reddito e stimolerà la crescita economica, ma a smentirli è intervenuto subito il CBO (Congressional Budget Office), l’agenzia indipendente del Congresso degli Stati Uniti, secondo cui gli americani più ricchi trarrebbero i maggiori benefici dal disegno di legge, mentre le persone con redditi più bassi vedrebbero di fatto diminuire i propri redditi a causa dei tagli alla spesa pubblica e allo stato sociale. In altre parole, la legge si concretizzerebbe in un travaso di ricchezza verso le classi sociali più ricche e pagarne il prezzo più alto sarebbero solo i lavoratori e le classi sociali meno abbienti.
Nello specifico, secondo il CBO, la legge ridurrebbe le entrate fiscali di 4,5 trilioni di dollari in 10 anni e taglierebbe la spesa di 1,1 trilioni di dollari: a risentire dei tagli alla spesa sarebbe innanzitutto il Medicaid, il programma sanitario che copre 71 milioni di americani a basso reddito. La “grande e bellissima legge”, infatti, inasprirebbe i requisiti di iscrizione al programma e limiterebbe un meccanismo di finanziamento utilizzato dagli Stati per incrementare i pagamenti federali, lasciando quasi 12 milioni di persone senza assicurazione, secondo il CBO. Oltre ai tagli alla sicurezza sanitaria, la legge ridurrebbe anche i fondi relativi alla sicurezza alimentare e azzererebbe decine di incentivi per l’energia “verde”. Al contrario, invece, la legge stanzierebbe la cifra senza precedenti di 170 miliardi di dollari per il controllo dell’immigrazione, secondo un’analisi dell’American Immigration Council, un ente pro-immigrazione, e secondo un’analisi dell’agenzia di stampa Reuters. Di questi 170 miliardi, 45 sarebbero spesi per la detenzione degli immigrati, aumentando così il numero di persone detenute dalle attuali 41.500 al giorno, in media, ad almeno 100.000, il numero più alto di sempre.
Oltre alla riduzione della pressione fiscale e l’aumento delle spese per la sicurezza interna, la legge estenderà, rendendo permanenti, i tagli fiscali del 2017, approvati durante il primo mandato del tycoon. Tra le nuove agevolazioni fiscali previste ci saranno quelli sulle mance, gli straordinari, gli anziani e i prestiti per le auto, tutte cose promesse da Trump durante la campagna elettorale. Inoltre, il provvedimento approvato al Congresso intende ridurre gli sprechi pubblici e innalzare il tetto del debito degli Stati Uniti. Proprio quest’ultimo punto ha suscitato preoccupazione per le finanze pubbliche, in quanto si teme che l’eccesso di debito possa limitare lo stimolo economico previsto dalla norma, creando un rischio di maggiori costi di indebitamento a lungo termine.
Uno dei punti più critici del provvedimento, tuttavia, resta il potenziale trasferimento di ricchezza dai poveri verso i ricchi segnalato dal CBO: secondo l’ufficio di bilancio del Congresso, infatti, entro il 2033, il 10% delle famiglie con il reddito più basso vedrebbe le risorse finanziarie a loro disposizione diminuire del 4% ogni anno, mentre il 10% con il reddito più alto le vedrebbe aumentare del 2%. Secondo alcuni analisti, l’esenzione fiscale sulle mance avrebbe pochi vantaggi sui cittadini americani a basso reddito e coloro che ne trarranno beneficio potrebbero comunque vedere i guadagni controbilanciati dai tagli all’assistenza sanitaria e alimentare. Inoltre, le persone con redditi più bassi vedrebbero di fatto diminuire i propri redditi, poiché i tagli alla rete di sicurezza sociale supererebbero i tagli alle tasse. Nonostante ciò, l’idea di rendere esentasse le mance, e in generale la legge fiscale nel suo complesso, ha riscosso una grande approvazione tra l’elettorato trumpiano.
Il capo democratico della Camera, Hakeem Jeffries, in un discorso record di otto ore e 46 minuti ha invece affermato che «L’obiettivo di questa proposta di legge, la giustificazione per tutti i tagli che danneggeranno la gente comune americana, è quello di garantire massicce agevolazioni fiscali ai miliardari». Come prevedibile, le disposizioni fiscali di Trump hanno rinvigorito le divisioni presenti nella società americana, avvantaggiando però con ogni probabilità le classi ricche della popolazione, sebbene gli elettori del capo della Casa Bianca siano in gran parte cittadini della classe media e lavoratori.
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