Gli sgomberi per la costruzione della linea ad alta velocità a Vicenza sono sempre più imminenti, tanto che potrebbero iniziare già la prossima settimana: per tale motivo, i cittadini che ormai da più di un anno occupano il bosco Lanerossi hanno deciso di scendere in piazza per una fiaccolata e difendere la città. Intanto, l’associazione Italia Nostra ha presentato una diffida a Iricav Due, Rete Ferroviaria Italiana e Italferr, in cui chiede di «non iniziare i cantieri prima dell’espletamento della nuova Valutazione di impatto ambientale sul bacino di laminazione del torrente Onte, a Sovizzo». Il piano per l’alta velocità a Vicenza, dal valore di circa 1,82 miliardi di euro, rientra nel più ampio progetto della linea ad alta velocità/capacità Verona-Padova; la tratta vicentina prevede lavori su 6,2 chilometri all’interno della città, lungo i quali verrebbero abbattuti decine di edifici e intere aree verdi come il bosco Lanerossi.
La fiaccolata contro la costruzione del tracciato della nuova ferrovia si è svolta nella serata di ieri, martedì 1 luglio, in piazza Castello, a Vicenza. La protesta precede di una settimana l’apertura dei cantieri a Vicenza ovest, che, secondo i cittadini, dovrebbero venire avviati tra l’8 e il 10 luglio. Da quanto sostengono i media locali, ai residenti che verrebbero sfrattati dovrebbero venire temporaneamente assegnate delle case dell’edilizia residenziale pubblica. «È ormai sotto gli occhi di tutte e tutti il disastro che porta con sé l’arrivo dei cantieri TAV in città», scrivono gli attivisti dei “Boschi che resistono”, occupati dal 3 maggio 2024. «Mano a mano che si procede nella progettazione esecutiva del lotto Ovest, emerge chiaramente quanto i comitati denunciano da anni: l’opera è insostenibile e inaccettabile». Gli attivisti hanno lanciato un appello ai cittadini per mobilitarsi ed evitare l’abbattimento di boschi ed edifici, almeno una trentina a Vicenza ovest; hanno inoltre organizzato un presidio permanente che inizierà il prossimo 5 luglio. Intanto, l’associazione Italia Nostra ha inviato una diffida formale in cui chiede di non iniziare i lavori fino al termine della nuova Valutazione VIA. «Dal sito istituzionale del Ministero non risulta che sia stato ancora concluso, con l’emissione del decreto del Direttore generale del MASE, il procedimento di rinnovazione della procedura di VIA», denuncia infatti l’associazione.
Il Progetto Av/Ac Verona-Padova 2° lotto “Attraversamento di Vicenza” prevede il raddoppio dei binari sulla linea Milano-Venezia, inclusi i tratti che attraversano il centro abitato della città veneta. Per la realizzazione del piano per l’alta velocità sono previste diverse demolizioni abitative, soprattutto nei quartieri di San Lazzaro, San Felice e Ferrovieri, tra i più popolosi di Vicenza, per un totale di circa 62.316 metri quadri di superficie. L’opera andrà a modificare 6,2 chilometri di tratto con annessi interventi all’intera viabilità nella parte ovest della città, fino alla stazione ferroviaria nel centro storico. Le proteste contro l’opera si sono intensificate da maggio dell’anno scorso, quando il bosco Lanerossi è stato occupato dai collettivi che si oppongono alla sua distruzione. Gli attivisti hanno organizzato performance, proiezioni, attività per bambini e momenti di condivisione collettiva, con l’obiettivo di fare luce sulle criticità del progetto e sull’impatto ambientale dell’opera.