lunedì 16 Giugno 2025

Questa settimana doniamo tutto a Gaza

Da lunedì 16 a domenica 22 giugno, tutto l’incasso dei nuovi abbonamenti a L’Indipendente sarà destinato ai medici di Gaza. Tutto significa tutto: non tratterremo nemmeno un euro per le spese di gestione né per le spedizioni del nostro mensile a chi sottoscriverà l’abbonamento cartaceo. Per ogni euro ricevuto, un euro sarà donato. Abbiamo lavorato a lungo per costruire questa iniziativa, soprattutto per garantire la scelta più giusta e trasparente nell’individuare l’organizzazione beneficiaria. La nostra scelta è ricaduta sulla Al Awda Health and Community Association (AWDA), organizzazione non governativa di medici palestinesi che gestisce l’Ospedale Al-Awda di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, e l’ospedale da campo Al-Awda Field Hospital 1 a Gaza City.

Prima di lanciare questa iniziativa, ci siamo accertati che fosse improntata alla massima trasparenza. La prossima settimana renderemo pubblica la cifra raccolta sul nostro sito e tramite i nostri canali social. La somma sarà trasferita — tramite l’intermediazione dell’Associazione di Amicizia Sardegna Palestina — ad Al-Awda, che ci invierà una lettera per confermare la ricezione della donazione e ringraziare i lettori.

I due ospedali gestiti da AWDA sono tra le strutture più importanti ancora operative per la gestione delle emergenze mediche e chirurgiche a Gaza, dove il 94% delle strutture sanitarie è stato distrutto o danneggiato dai bombardamenti israeliani. La loro presenza non è solo importante: è vitale.

Circa 60 medici e decine di infermieri lavorano ogni giorno nelle strutture di Al Awda, garantendo cure a centinaia di pazienti. Operano in condizioni estreme e in costante pericolo, a causa dei crimini di guerra israeliani, che colpiscono deliberatamente anche gli ospedali. Alcuni di loro hanno pagato con la vita il proprio impegno: come Fatin Shaqoura-Salha, capo infermiera dell’ospedale di Nuseirat, uccisa insieme alla sua famiglia il 16 gennaio 2025 da un bombardamento israeliano che ha colpito la sua abitazione. Il 21 novembre 2023, invece, l’ospedale di Nuseirat è stato direttamente bombardato, in un attacco che ha causato la morte di tre medici.

Eppure, nonostante le perdite, il personale continua a operare. I fondi donati serviranno ad acquistare ciò che è necessario per salvare vite: anestetici, dispositivi sanitari di base, bisturi, macchinari. Ma anche per farne nascere di nuove: l’Ospedale Al-Awda di Nuseirat è l’unica struttura nel centro della Striscia dotata di reparti di ostetricia e ginecologia ancora attivi, dove ogni giorno si svolgono fino a 50 parti.

Come abbiamo sempre affermato, per noi fare giornalismo significa soprattutto provare a incidere sulla realtà, contribuendo a cambiarla. Rinunciare a una settimana di entrate rappresenta uno sforzo significativo per un giornale come il nostro, che si regge esclusivamente sugli abbonamenti, rifiutando ogni forma di pubblicità e sponsorizzazione. Ma sentiamo il dovere di farlo. E confidiamo che, grazie ai vostri abbonamenti, potremo inviare una somma importante a chi, a Gaza, ogni giorno lotta per la vita.

Ogni nuovo abbonato che sottoscriverà uno qualsiasi dei nostri piani di adesione — dall’abbonamento mensile a quello annuale in versione “premium” — riceverà tutti i servizi previsti, e l’intera somma versata sarà donata alla Al Awda Health and Community Association. Chi è già nostro abbonato può contribuire alla raccolta regalando un abbonamento. Cliccando sulle due finestre interattive qui sotto è possibile visualizzare tutti i dettagli dell’iniziativa. Mai come questa volta confidiamo nella vostra partecipazione: abbonandovi, regalando un abbonamento e condividendo questa iniziativa con tutti coloro che ritenete possano essere interessati a compiere un gesto concreto per aiutare Gaza e, al tempo stesso, a garantirsi una fonte d’informazione libera, verificata e senza padroni.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

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5 Commenti

  1. Ottima iniziativa!! Così come ho sempre pensato (e la Storia mi dà ragione) che gli eserciti si sconfiggono solo con gli eserciti e non con le manifestazioni ho anche sempre pensato che quando un giornale occidentale mette in prima pagina il bombardamento di un ospedale in palestina vende un sacco di copie ma in Palestina NON cambia assolutamente nulla. Ebbene sì se vuoi aiutare realmente quella popolazione devi uscire il vile denaro col quale comprare beni indispensabili. E cos’è più indispensabile di un ospedale?

  2. Quanto scritto nel commento sopra può avere secondo me una valenza in tempi normali ma non in tempi di guerra dove finanziare ospedali che soccorrono i feriti è una cosa essenziale per aiutare gente in gravissime situazioni.
    Un ringraziamento infinito a L’indipendente per la bellissima iniziativa che ha intrapreso.

  3. Ho viaggiato tutta la vita su paesi poveri e quello che ho imparato è di non fare mai carità ma sempre solo commercio equo e solidale, la carità finirà sempre e soltanto ai piccoli squali di periferia locali e come un cancro impedisce il miglioramento, il commercio equo e solidale è molto più faticoso e pieno di insidie ma porta al miglioramento della società.
    Personalmente troverei più utile invece di regalare alcunché ridurre a zero il costo dell’abbonamento all’Indipendente per chi lo fa da Gaza o da tutta la Palestina.
    Persino Cristo sì è incavolato una sola volta contro i suoi Apostoli, quando la Maddalena usò il profumo sui suoi piedi e i Discepoli dissero che si poteva vendere per dare il denaro ai poveri, rispondendo che i poveri li avranno sempre, ma lui no e questo vale per tutti noi, siamo tutti mortali commerciamo tra di noi su questa base, mentre all’immortale presenza di poveri, lasciamo ci pensino Dio e lo Stato, non i meri mortali.

    • Idea geniale regalare l’abbonamento a chi lo fa da Gaza. Dove come è noto internet va alla grande, tutti sanno l’italiano e non hanno di meglio da fare di leggere da noi le notizie di cosa gli succede di fianco. Il tutto mentre devono provare a non morire di fame e che non gli cada un missile in testa…

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