mercoledì 21 Maggio 2025

Cosa sappiamo della telefonata tra Trump e Putin

Ieri, lunedì 19 maggio, si è tenuta la terza conversazione telefonica tra Trump e Putin. La telefonata era attesa da tempo e carica di aspettative, essendo la prima dalla ripresa dei dialoghi tra Russia e Ucraina. Dopo circa tre ore dall’inizio della chiamata, Trump ha rilasciato un comunicato dai toni positivi, in cui annuncia che «i negoziati tra Russia e Ucraina inizieranno immediatamente». Diversa la postura assunta dalla controparte, che, pur mostrando maggiore apertura del solito ammettendo di essere pronta a fare dei compromessi, ha mantenuto i toni più distaccati e ribadito i propri consolidati punti fermi: la Russia è pronta a dichiarare il cessate il fuoco solo una volta che si sarà trovato un accordo per la tregua. Leggermente più speranzoso il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, che ha definito il colloquio «promettente» e confermato la piena ripresa dei dialoghi diretti con l’Ucraina.

La telefonata tra Trump e Putin si è svolta ieri pomeriggio ed è durata circa due ore e mezza a partire dalle 16.30. Al termine della chiamata, Putin è comparso davanti ai giornalisti, ringraziando Trump per gli sforzi statunitensi nel terminare il conflitto in corso in Ucraina, e ha affermato che la Russia è pronta a siglare un memorandum di pace con Kiev che includa un cessate il fuoco, ma che il raggiungimento di una intesa precede l’implementazione di una tregua. Ha infine puntualizzato che entrambe le parti dovranno fare delle concessioni per trovare un compromesso, ammettendo quindi di essere disposto a farne. Putin ha poi lasciato la parola alla conferenza stampa di Peskov che sarebbe seguita di lì a poco.

Davanti ai giornalisti, Peskov ha ribadito le parole del proprio presidente, affermando inoltre che Russia e Ucraina hanno ormai ripreso i dialoghi diretti. L’ipotesi russa è quella di firmare un memorandum di pace in cui entrambe le parti facciano passi l’una verso l’altra per giungere definitivamente a un accordo. Da quanto riporta Peskov, «sia la Russia che l’Ucraina elaboreranno i loro progetti», scambiandosi le proposte; le parti, poi, «avvieranno i contatti per elaborare un testo unico». In sede di conferenza stampa Peskov ha affermato che non esistono scadenze né tempi per il raggiungimento dell’accordo: «È chiaro che tutti vogliono farlo il più velocemente possibile, ma il diavolo è nei dettagli, ovviamente». In generale, la stampa russa pare avere accolto il colloquio a distanza con lo stesso moderato entusiasmo di Peskov: l’agenzia di stampa russa TASS conferma la buona riuscita della telefonata e afferma che tutte le parti, Ucraina compresa, sono impegnate a trovare un accordo.

Verso le 19:30 sono arrivate le dichiarazioni di Trump, di tutt’altro tenore rispetto a quelle russe. Trump ha affermato che «il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti» e affermato che il terreno per iniziare autentici colloqui di pace è ormai fertile. Trump ha ribadito che gli USA non si ritireranno dal loro ruolo di mediatori, ma che hanno una «linea rossa» che, se dovesse venire superata, li spingerebbe a passare la palla all’Europa o alla stessa Ucraina. Il presidente ha parlato anche della situazione che si potrebbe creare dopo il raggiungimento di una tregua: «La Russia vuole avviare un commercio su larga scala con gli Stati Uniti una volta terminato questo catastrofico “bagno di sangue”, e sono d’accordo. La Russia ha un’enorme opportunità di creare ingenti quantità di posti di lavoro e ricchezza. Il suo potenziale è illimitato. Allo stesso modo, l’Ucraina può trarre grandi benefici dal commercio, nel processo di ricostruzione del suo Paese». In sede di conferenza stampa, il presidente statunitense ha poi affermato che non intende dispiegare truppe in Ucraina.

Nell’entusiasmo, Trump ha affermato che i negoziati tra Ucraina e Russia inizieranno immediatamente e che ha già avvisato Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Friedrich Merz e il Presidente finlandese Alexander Stubb, oltre che Zelensky. Il Papa, invece, si è offerto di ospitare i negoziati. Lo stesso Zelensky ha confermato di avere parlato con Trump due volte, una prima della telefonata e una immediatamente dopo. Nella sua dichiarazione, il presidente ucraino ha mantenuto i toni moderati e affermato di essere pronto a dialogare direttamente con la Russia in qualsiasi sede e ad ascoltare «ogni proposta sul tavolo». Ha comunque lanciato un appello per inasprire le sanzioni «se la Russia non ferma le uccisioni».

Avatar photo

Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria