giovedì 29 Maggio 2025

La NED statunitense sta tornando un’agenzia oscura in difesa dell’imperialismo

Il National Endowment for Democracy (NED), fondazione privata senza scopo di lucro dedita alla «crescita e al rafforzamento delle istituzioni democratiche in tutto il mondo», ha rivisto la propria policy eliminando l’obbligo di rendere pubblici i finanziamenti elargiti a organizzazioni e gruppi esteri. Secondo il CEO, Damon Wilson, la fondazione avrebbe infatti un «dovere di distensione» per una nuova «politica del dovere di diligenza» nei confronti di coloro che vengono finanziati e che operano in Paesi considerati rischiosi. L’inversione di tendenza sconfessa l’azione politica trasparente che l’organizzazione – più volte accusata di essere nientemeno che il braccio “soft” della CIA e di aver finanziato gruppi e partiti che hanno rovesciato governi non graditi a Washington – sostiene di voler svolgere.

Secondo quanto riporta il sito della fondazione, sono oltre 1900 le sovvenzioni elargite «per sostenere i progetti di gruppi non governativi all’estero che lavorano per obiettivi democratici in più di 90 Paesi». Lo scorso 25 aprile, l’organizzazione ha aggiornato i propri elenchi di sovvenzioni pubbliche «attraverso un quadro di divulgazione recentemente migliorato». Gli elenchi pubblicati, che rifletterebbero il forte impegno di NED per la trasparenza, incorporano quelle che vengono definite «le migliori pratiche per proteggere la privacy e la sicurezza dei beneficiari in ambienti pericolosi». Per tale motivo, NED ha deciso di non pubblicare dettagli di identificazione personale per la protezione dei beneficiari. «Il nostro dovere è sostenerli non solo con le risorse, ma considerare la loro sicurezza in ogni fase del processo di concessione delle sovvenzioni», è scritto nel documento pubblicato il 25 aprile.

«Condividiamo pubblicamente le informazioni del beneficiario o del partner solo quando ciò è coerente con la loro sicurezza, il consenso e gli obiettivi del loro lavoro. Non pubblichiamo nomi, luoghi o dettagli di progetto che potrebbero mettere in pericolo individui che operano in ambienti ostili», riporta la dichiarazione. Il 28 aprile, nel tentativo di spiegare la decisione, Damon Wilson ha detto che il rischio che corrono certe organizzazioni finanziate nel mondo dal NED «impone di sostenere un dovere di diligenza senza compromessi e di bilanciare la trasparenza con la protezione delle vite umane». Insomma, nel tentativo di influenzare i Paesi stranieri, la trasparenza viene messa in secondo piano per poter raggiungere gli scopi dell’organizzazione, ovvero quelli degli Stati Uniti.

Il National Endowment for Democracy (NED) è un’organizzazione non governativa che ha la forma della fondazione privata, ed è stata fondata nel 1983 con l’obiettivo dichiarato di far progredire la democrazia in tutto il mondo e contrastare l’influenza comunista all’estero, promuovendo istituzioni politiche ed economiche, come gruppi politici, gruppi imprenditoriali, sindacati e mercati liberi. Il NED riceve una dote finanziaria annua erogata dal Congresso degli Stati Uniti, il quale è anche il suo supervisore. Nel corso del tempo, il NED è stato accusato di rappresentare il soft power statunitense, nonché di essere un’estensione della CIA, e di aver finanziato partiti e gruppi politici coinvolti in cambi di regime in tutto il mondo. Uno degli esempi di queste azioni, come scritto nei loro libri da David Dent e William LeoGrande, sono i finanziamenti ai gruppi anti-sandinisti in Nicaragua, che avevano il fine di fermare la rivoluzione socialista iniziata nel 1979 con la presa del potere da parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), che aveva cacciato il dittatore Anastasio Somoza con una insurrezione.

L’America Latina è stata senz’altro un’area di intervento molto sentito da parte del NED, ma ci sono altri esempi in giro per il mondo. Tra gli esempi più recenti di finanziamenti a gruppi ostili ai governi non graditi da Washington sono quelli della Thailandia nel 2020 e della Malesia nel 2021. Come spiegato dal Center for Renewing America, tra le varie attività svolte dal NED ci sono state quelle in sostegno della “primavera araba” del 2011, così come la “rivoluzione arancione” in Ucraina del 2004 e poi quella di Euromaidan del 2014 che ha portato al colpo di Stato. Al pari di USAID, il NED è stato aspramente criticato da Trump e da molti dei suoi fedeli alleati, su tutti Elon Musk.

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Michele Manfrin

Laureato in Relazioni Internazionali e Sociologia, ha conseguito a Firenze il master Futuro Vegetale: piante, innovazione sociale e progetto. Consigliere e docente della ONG Wambli Gleska, che rappresenta ufficialmente in Italia e in Europa le tribù native americane Lakota Sicangu e Oglala.

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