Presenta caratteristiche che la rendono sorprendentemente simile alla Via Lattea, è nata quando l’Universo aveva appena un miliardo di anni ed è stata scoperta per puro caso grazie al telescopio spaziale James Webb (JWST): è la galassia con struttura a disco e bracci a spirale più distante mai osservata, denominata Zhúlóng dal nome di un drago della mitologia cinese. Lo riporta il lavoro di un team di scienziati guidato da ricercatori dell’Università di Ginevra, i quali hanno dettagliato i loro risultati all’interno di un nuovo studio scientifico sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista scientifica Astronomy & Astrophysics. Secondo gli autori, la galassia non stupisce solo per la sua forma ordinata, ma anche per il suo rigonfiamento centrale antico e un vasto disco di formazione stellare, ovvero tutte caratteristiche che si ritenevano appannaggio di galassie molto più evolute e recenti. «Abbiamo chiamato questa galassia Zhúlóng, che nella mitologia cinese significa ‘Drago Torcia’. Nel mito, Zhúlóng è un potente drago solare rosso che crea il giorno e la notte aprendo e chiudendo gli occhi, simboleggiando la luce e il tempo cosmico», commentano i ricercatori.
Fino a poco tempo fa, si riteneva che galassie a spirale grandi e ben strutturate – come la nostra Via Lattea – richiedessero miliardi di anni per formarsi. Durante il primo miliardo di anni dopo il Big Bang, infatti, l’Universo era considerato un ambiente turbolento, popolato da galassie piccole, caotiche e irregolari. Tuttavia, spiegano i ricercatori, le osservazioni nell’infrarosso del JWST stanno ribaltando questa visione, in quanto immagini sempre più dettagliate mostrano galassie massicce e sorprendentemente mature già in queste epoche remote, il che costringe inoltre gli astronomi a riconsiderare i tempi e i meccanismi della formazione galattica. Per quanto riguarda Zhúlóng, si tratta di una galassia scoperta in modo fortuito grazie alla modalità “parallela pura” del JWST, che consente di ottenere immagini di vaste aree del cielo anche durante l’osservazione di altri obiettivi. «È una modalità che permette al JWST di mappare vaste aree del cielo, il che è essenziale per scoprire galassie massicce, poiché sono incredibilmente rare. Questa scoperta evidenzia il potenziale dei programmi puramente paralleli per scoprire oggetti rari e distanti che mettono alla prova i modelli di formazione delle galassie», spiega l’astronoma Christina Williams.
Grazie al programma PANORAMIC – pensato proprio per sfruttare tale modalità nella ricerca di oggetti rari e distanti – Zhúlóng è stata individuata ad un redshift – che fornisce una misura della distanza di un oggetto cosmico: più è alto il valore, più antica è l’immagine che osserviamo – di 5,2, corrispondente a circa un miliardo di anni dopo il Big Bang. Si estende per oltre 60.000 anni luce e possiede una massa stellare stimata superiore a 100 miliardi di masse solari. Inoltre, possiederebbe un rigonfiamento centrale rosso e quiescente, contornato da un disco stellare attivo e da bracci a spirale ben definiti, ovvero tutte caratteristiche che, secondo gli autori, indicherebbero una crescita “dall’interno verso l’esterno”. Nonostante l’attività del disco, però, la galassia presenta un tasso di formazione stellare relativamente basso – circa 66 masse solari all’anno – molto inferiore a quello di altre galassie ultra-massicce della stessa epoca. «Questa scoperta mostra come il JWST stia cambiando radicalmente la nostra visione dell’Universo primordiale», commenta il Prof. Pascal Oesch – professore associato presso il Dipartimento di Astronomia della Facoltà di Scienze dell’UNIGE e co-ricercatore principale del programma PANORAMIC – anche se ulteriori osservazioni risulteranno essenziali per confermare le proprietà rilevate e svelare ulteriori dettagli sulla sua storia di formazione.