mercoledì 17 Dicembre 2025

Europa: continua l’approvazione del Mercosur, i trattori rilanciano la protesta

Mentre i trattori degli agricoltori, in arrivo da tutti i Paesi dell’Unione, convergono su Bruxelles in vista della manifestazione di giovedì 18 dicembre, a Strasburgo la Plenaria del Parlamento europeo ha dato il via libera con 431 voti a favore, 161 contrari e 70 astensioni alle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione per l’accordo commerciale di libero scambio tra UE e Mercosur (formato da Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay). Per le istituzioni comunitarie si tratta di un passaggio tecnico necessario per accompagnare l’intesa verso l’approvazione finale. In attesa del passaggio decisivo nei Consigli nazionali e delle ratifiche parlamentari, l’accordo rischia di acuire lo scontro tra Bruxelles e il settore agricolo, che rivendica un ruolo centrale nelle scelte strategiche dell’Unione.

Il voto a larga maggioranza dell’Europarlamento introduce un meccanismo di salvaguardia mirato per i prodotti agricoli sensibili compresi nell’accordo UE-Mercosur, confermando l’impostazione già adottata dalla Commissione Commercio internazionale e rafforzando gli strumenti previsti dal diritto commerciale europeo. Il testo modifica la proposta iniziale della Commissione europea, imponendo soglie più basse e tempi più rapidi per l’attivazione delle misure di protezione: Bruxelles sarà tenuta ad avviare un’indagine quando le importazioni di prodotti sensibili, come carne bovina e pollame, registrano un aumento del 5 per cento rispetto alla media triennale, anziché del 10 per cento su base annua come previsto in origine. Le verifiche dovranno concludersi entro tre mesi, ridotti a due per i settori più esposti.

Un altro capitolo centrale riguarda le clausole di reciprocità. Il trattato UE-Mercosur prevede l’abbattimento progressivo di oltre il 90 per cento dei dazi doganali, ma l’Unione ha inserito la possibilità di limitare i benefici tariffari per i prodotti che non rispettino standard equivalenti a quelli europei in materia sanitaria, ambientale e di benessere animale. Sul piano tecnico, ciò significa che Bruxelles potrà intervenire qualora vengano riscontrate violazioni su pesticidi vietati nell’UE, uso di antibiotici negli allevamenti o pratiche legate alla deforestazione. Resta, però, il nodo dell’applicazione concreta: i controlli dipendono dalla capacità ispettiva della Commissione e dalla cooperazione delle autorità dei Paesi Mercosur, un aspetto che alimenta lo scetticismo di parte del mondo agricolo e di alcuni governi nazionali. La clausola non è, infatti, bastata per ottenere l’approvazione del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) – espressione di Fratelli d’Italia, che si è astenuto – e dei Patrioti per l’Europa, guidato dalla compagine del Rassemblement National francese e di cui fa parte anche la Lega.

È proprio questa distanza tra garanzie formali e timori reali che alimenta la protesta. Le organizzazioni agricole europee contestano un accordo che, a loro giudizio, scarica sull’agricoltura i costi dell’apertura commerciale. Secondo gli agricoltori europei, le misure di salvaguardia approvate non compensano la concorrenza sleale di produzioni ottenute con regole meno stringenti e costi inferiori. La critica è anche politica: mentre il Mercosur promette vantaggi per l’industria e l’export europeo, le campagne si sentono marginalizzate in un modello di libero scambio percepito come sbilanciato.

La grande manifestazione in programma a Bruxelles il 18 dicembre intende contestare anche le proposte di riforma della Politica Agricola Comune (PAC), la principale leva dell’Unione in ambito agricolo, chiamata a garantire sicurezza alimentare, redditi adeguati agli agricoltori e uno sviluppo sostenibile delle aree rurali. La mobilitazione è sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri, riunite nel Copa-Cogeca, e si prevede la partecipazione di circa 10.000 agricoltori e oltre 1.000 trattori, che sfileranno davanti all’Europarlamento, in concomitanza con l’ultimo Consiglio europeo dell’anno. Tra le delegazioni più numerose ci sarà quella italiana, con Confagricoltura. Tra le principali richieste c’è il mantenimento di una PAC forte e ben finanziata, senza i tagli di bilancio previsti dopo il 2027, una vera semplificazione amministrativa, meno burocrazia e regole commerciali più eque, con particolare riferimento agli accordi internazionali come il Mercosur. La protesta mira a inviare un messaggio chiaro alle istituzioni UE per una politica agricola che tuteli redditi, competitività e sicurezza alimentare nel lungo periodo. In gioco non c’è soltanto la ratifica di un trattato, ma il rapporto di fiducia tra le istituzioni comunitarie e uno dei settori fondanti del progetto europeo.

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Enrica Perucchietti

Laureata con lode in Filosofia, vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice ed editor. Collabora con diverse testate e canali di informazione indipendente. È autrice di numerosi saggi di successo. Per L’Indipendente cura la rubrica Anti fakenews.

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